La cucina peruviana imperversa a Milano: da un lato Pacifico, una delle aperture più à la page dell’ultimo anno, dall’altra Inkanto, che invece punta su una cucina casereccia, autentica e meno fusion.
Inkanto arriva a Milano sul finire del 2015. Il ristorante si sposta con i suoi proprietari, la coppia Sheilla Diaz e Cesar Recharte, prima a Roma e a Miami, ora in una traversa del Naviglio Pavese.
Sheilla è la cuoca, Cesar si occupa invece della sala. Insieme cercano di portare la cucina tipica del loro paese con il sorriso sulle labbra e con una gentilezza quasi commovente.
Dimenticate ovviamente copricapi colorati e chincaglieria di sorta: Inkanto è un locale semplice con mattoni a vista, un arredamento caldo e porchi orpelli. Gli unici elementi di folklore sono delle tovagliette fatte a mano e un paio di foto giganti appese al muro. Stop.
Ma iniziamo a parlare dei piatti, che sono poi il punto forte di questo ristorante. Non si può visitare un ristorante peruviano senza provare un buon ceviche, di cui Inkanto offre tre tipologie: quello semplice con pesce, quello con pesce e frutti di mare e quello con pesce e tonno. Tutti accompagnati da chips di platano, mais peruviano bollito (meno dolce di quello a cui siamo abituato) e mais tostato.
Costo dai 15 ai 17 euro: le porzioni - non fatevi ingannare dalla foto qui sopra - sono abbastanza abbondanti, potremmo azzardare anche che converrebbe dividerlo in due se avete intenzione di ordinarlo come antipasto e avete voglia di provare più di un piatto.
E un altro antipasto tipico del Perù che trovate da Inkanto è la Papa a la Huancaina y ocopa, ovvero una torretta di patate lesse con due creme a base di formaggi fresco, peperoncino peruviano (non piccante), huancatay - erba aromatica peruviana - e latte, in carta a 10 euro. Come antipasto anche questo funziona diviso per due.
Ovviamente in menu anche la quinoa, ma ricordate che i peruviani che frequentano il ristorante non lo ordinano quasi mai: per loro rimane un piatto povero, non certo il superfood che abbiamo imparato a conoscere e ad amare negli ultimi anni. Per rivalutare la quinoa Sheilla ha inventato il Quinotto, ovvero la quinoa trattata come un risotto, mantecato con olio e una crema al peperoncino e latte. Il peperoncino viene privato di semi e attenuato ulteriormente dal latte, che lo priva definitivamente del piccante.
Il Quinotto ai gamberi è molto gustoso, anche se i più potrebbero storcere il naso per la consistenza debolina, inevitabile quando si parla di quinoa.
Da provare anche lo Spiedino di cuore di vitello, molto consumato in Perù: disponibile anche quello con solo vitello, ma il cuore in questo caso è delicatissimo e soprattutto racconta un pezzo di storia del Perù doloroso, quello della deportazione degli africani, ai quali era proibito mangiare carne e che potevano mangiare solo gli scarti e le interiora.
E se siete fanatici di hamburger e panini con carne non perdete il Pan con Chicharron, un panino che i peruviani mangiano a colazione la domenica mattina. Il panino è con maiale fritto, fettine di patate dolci e servito con dell’ottima manioca fritta. Avvertenza: il pane è quello tipico dell’hamburger, quindi se non vi aggrada evitatelo, anche se vi assicuriamo che il tutto è molto gustoso.
In menu anche Empanadas, Tamal, Zuppe e numerosi altri piatti di pesce, sempre fresco.
E da bere? Ovviamente un bel pisco fresco, che domande.
Spesa media in due 30/35 euro se dividete gli antipasti non vi fate ovviamente trascinare dalla voglia di provare tutto il menu.
Inkanto è sempre aperto la sera, chiuso a pranzo tranne il sabato e la domenica. In caso foste un gruppo nutrito desideroso del pranzo infrasettimanale, però, provate a chiamare con un paio di giorni di anticipo e chiedete uno strappo alla regola: Sheilla e Cesar potrebbero stupirvi con un sorriso sulle labbra.
Cosa Inkanto - Ristorante Peruviano
Dove via Emilio Gola 4, Milano
Tel. 02 8363 1695
Web www.inkanto.eu