Il mandarancio, è un frutto ibrido fra un mandarino e un arancio, originario dell'Asia. Con questo nome si indica anche una categoria piuttosto ampia: le varietà di mandaranci più diffuse sono, infatti, la clementina (in Italia) e il tangerino (in America). La classificazione internazionale di questo frutto non è univoca e quindi risulta difficile dare al mandarancio una "collocazione" precisa.
A livello gustativo, si può dire che il mandarancio unisce il sapore di un'arancia in un "pratico" mandarino.
Le proprietà nutrizionali
I mandaranci sono frutti ricchi di acqua e fibre, contengono potassio e vitamina C. Hanno proprietà antiossidanti. Le calorie cambiano in base all'incrocio specifico, ma siamo intorno alle 53 calorie per 100 grammi di prodotto.
Il mandarancio in cucina
Il mandarancio è un frutto molto versatile in cucina. Può essere utilizzato per la preparazione di dolci, cocktail, liquori, insalate, oli essenziali e cosmetici naturali. Si può consumare fresco di stagione (intori o come spremuta) oppure conservati sotto forma di marmellata, frutta disidratata o candita.
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Come distinguere il mandarancio da mandarino e clementine
Il mandarancio (frutto) è più grande del mandarino e ha una buccia più spessa. Il colore invece è simile ed è arancione acceso, così come la polpa.
La clementina è un altro ibrido molto apprezzato e si dice sia stato creato dal religioso algerino padre Clément Rodier. Si tratta di un inrido tra il mandarino Avana e l'arancio amaro. L’origine della clementina, tuttavia, non è del tutto chiara. A differenza di mandarino e mandarancio, caratteristica “vincente” che l'ha resa "famosa" è la sua assenza di semi. Il frutto è presente sui mercati da novembre a marzo. Viene coltivata in Spagna, Nord Africa, Sicilia. In Calabria e Puglia si trovano clementine che possono "vantare" il marchio Igp.
La pianta del mandarancio
Rispetto al mandarino la pianta del mandarancio è più grande, ha foglie più larghe e resiste meglio al freddo.