Ultimi giorni d’estate, primi giorni di vendemmia. La fine della calda stagione segna inesorabilmente l’inizio dei lavori nelle vigne, ma anche la voglia di godersi all’aria aperte le ultime giornate di sole. Per chi cerca un po’ di svago e di vita attiva a poche ore dalle grandi città, niente meglio che una gita in bicicletta, a spasso per cantine.
Arriva da Trentodoc l’idea di tre itinerari cicloturistici, pensati per far scoprire le mitiche bollicine di montagna in una maniera insolita e originale. L’istituto, che raccoglie 55 produttori che seguono rigidi canoni e controlli in tutta la filiera, ha da poco lanciato un’app che segnala le 55 case spumantistiche, ma anche 200 punti di interesse, 175 schede tecniche, con una sezione dedicata alle degustazioni guidate.
Un’applicazione che geolocalizza le diverse realtà, pensata proprio per guidare gli enoturisti in viaggio in Trentino: uno strumento utile per orientarsi e scoprire gli itinerari da percorrere in sella a una bici, facendo tappa alle maison che si trovano lungo la Valle dell’Adige e la Valle dei Laghi.
Ecco tre itinerari cicloturistici, per scoprire le cantine di Trentodoc lungo l’Adige e il Sarca.
Ciclabile fiume Sarca: da Toblino a Riva del Garda
Benvenuti nella Valle dei Laghi, uno dei paesaggi trentini più interessanti dal punto di vista geomorfologico, con i pozzi glaciali di Vezzano e Torbole e le Marocche di Dro, enormi sassi tipici della Valle del Sarca, dove è ancora possibile ammirare le impronte di dinosauro. Da non perdere il Lago di Toblino: è qui che crescono i vigneti più a nord d’Europa, grazie al particolare clima mediterraneo.
Ed è qui che si trovano le vigne della Cantina Toblino, a Mandruzzo, con oltre 600 soci-viticoltori e una superficie coltivata di 40 ettari a regime biologico. Si fa tappa a Pergolese Madruzzo dai Pisoni F.lli, invece, per scoprire uve che risentono dei due venti che soffiano nella zona, il mattutino Pelèr, che scende dalle Dolomiti di Brenta, e l’Ora, che sale dal Lago di Garda nel pomeriggio. Uve che devono le loro particolari caratteristiche anche al suolo, costituito da dolomia, marna calcarea, carbonato di calcio e magnesio.
Seguendo il corso d’acqua, si può scendere scende fino ad Arco. Superate le campagne, ecco la Cantina di Riva a Riva del Garda, una cantina sociale che raggruppa circa 300 famiglie, che su prenotazione propone degustazioni guidate.
Pedalando di nuovo verso il fiume Sarca, invece, si arriva ad Arco e si incontra la maison Madonna delle Vittorie, che dà nome anche all’agriturismo dove fermarsi per una degustazione e un boccone, senza dimenticare di provare l’olio extra vergine d’oliva dop Garda Trentino di produzione propria.
Ciclabile Valle dell’Adige: dalla Piana di Rotaliana sino alla provincia di Verona
Si tratta della pista ciclabile più lunga del Trentino, che dalla Piana Rotaliana arriva sino alla provincia di Verona, seguendo il percorso del fiume Adige, attraversando i vigneti Trentodoc. La prima tappa è a Roveré della Luna, alla Cantina Roveré della Luna Aichholz, una casa spumantistica con oltre 270 soci conferitori. Chi vuole abbandonare la bici, da qui può cimentarsi in diversi percorsi di trekking, oppure proseguire alla scoperta di un’altra cantina, la vicina Gaierhof.
Si attraversa l’Adige e si segue dunque la ciclopedonale che costeggia i vigneti del Masetto della storica casa spumantistica Endrizzi, della famiglia Endrici, giunta alla quinta generazione. Andando a sud, in direzione Trento, si passa per le maison Ress e San Michael e si raggiunge una città simbolo della cultura vitivinicola italiana, San Michele all’Adige. Grazie al lavoro dei monaci agostiniani - i primi promotori della cultura della vite fin dal Medioevo - questa località è diventata, dalla fine del diciannovesimo secolo, la sede della Fondazione Edmund Mach, scuola agraria e stazione sperimentale internazionale, oggi anche azienda agricola. Chi è interessato ad approfondire la cultura locale, può visitare anche il Museo degli Usi e dei Costumi della Gente Trentina.
Spostandoci in direzione Trento, a Faedo, troviamo invece Bellaveder, con otto ettari di impianti che si estendono sul poggio di Maso Belvedere, a dominare la Valle dell'Adige. A poca distanza, sempre a Grumo San Michele all'Adige, ecco il Maso Nero, che prende nome dal colore della volta centrale della cantina, dove un camino annerì il soffitto con la fuliggine.
Ed ecco, di fronte, la Piana Rotaliana, un territorio fertile di circa 400 ettari, vocato alla viticoltura. In quest’area, famosa per la produzione di Teroldego, non mancano i vigneti Trentodoc: si va dalla Cantina Rotari, che offre un esempio di architettura perfettamente integrata con il paesaggio circostante, alla Cantina Endrizzi Elio e F.lli.
La nostra pedalata volge al termine. Tappa a Mezzocorona, al Methius, dove si scopre la nuova sala degustazione, oltre alla storica cantina d'invecchiamento, che risale ai primi anni del Novecento, ma anche Rotaliana Cantina a Mezzolombardo.
Itinerario da Trento ad Avio, passando per Rovereto
Una passeggiata nella città di Trento è d’obbligo. Si passa per piazza Duomo, ammirando palazzi rinascimentali e case affrescate, ma soprattutto, si va a vedere la suggestiva sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, all’interno dello storico Palazzo Roccabruna, risalente all'epoca del Concilio di Trento.
In zona Albere, invece, c’è il Muse - Museo delle scienze, progettato da Renzo Piano. A pochi passi da qui, ecco ancora il fiume Adige, oltre il quale ci sono alcune storiche realtà simbolo per le bollicine di montagna, quali Altemasi, Cesarini Sforza Spumanti e Cantine Ferrari.
Prima di tornare al rettilineo che costeggia il fiume, si fa una sosta alla Cantina Sociale di Trento, in un'area verde a ridosso dei vigneti di fondovalle. Da qui, in direzione sud, si attraversano frutteti e coltivazioni, tra i quali si ergono i famosi castelli della Vallagarina: da Castel Beseno, il più grande complesso fortificato del Trentino, a Castel Pietra.
Si trova a Nomi, località che vanta la zona protetta Biotopo Taio, perfetta per il birdwatching, la maison Pedrotti Spumanti, dove visitare la suggestiva grotta di affinamento delle bollicine. E se a Nogaredo si fa tappa da Valentini, a Rovereto, città famosa per il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea, si va a visitare il quartiere di Borgo Sacco, attorno all’Antica Manifattura Asburgica, sede del nuovo polo dell’Innovazione progettato dall’architetto Kengo Kuma.
A ridosso del centro abitato, ecco Conti Bossi Fedrigotti, Letrari e, proseguendo verso Isera, de Tarczal, con la sua vineria e il palazzo Conti Alberti di Poja, tra le cui mura sorge un parco secolare. Non lontano da qui, poi, si visita la Cantina d’Isera, cooperativa agricola fondata nel 1907, con una sala degustazione dalla vista spettacolare.
Uscendo da Rovereto e andando verso Mori, dopo aver superato la casa spumantistica Simoncelli Armando a Navesèl, ci si ferma alla Cantina Mori Colli Zugna con la sua struttura ipogea. Per i temerari che non temono la salita, rigorosamente in mountain bike, il consiglio è di andare verso Ala, dove si trovano Borgo dei Posseri e Tenuta Maso Corno.
Seguendo la ciclabile verso sud, si approda in quella che viene storicamente chiamata la Terra dei Forti. Lungo il percorso si incontra Viticoltori in Avio, e il consiglio è di non mancare, tra una degustazione e una pedalata, una visita al maestoso Castello di Avio. Il nostro itinerario si ferma a pochi chilometri da qui, a Borghetto sull'Adige, sede della casa spumantistica San Leonardo, in un luogo che fino al 1918 segnava la linea di confine con il Regno d'Italia.