Lo chef spagnolo José Andrés, noto per le sue iniziative umanitarie, ha vinto il primo American Express Icon Award nell’ambito dei World’s 50 Best Restaurants e ritirerà ufficialmente il suo premio alla cerimonia dei 50 Best che si terrà a Singapore, il 25 giugno.
"José Andrés è più di un superbo chef e ristoratore", afferma William Drew, direttore dei contenuti di The World's 50 Best Restaurants. "Non solo ha portato negli Stati Uniti del cibo spagnolo fantastico, autentico e lungimirante, ma, attraverso il suo progetto World Central Kitchen, ha aiutato a sfamare milioni di persone a cui è stato negato l’accesso a cibo nutriente, a seguito di disastri naturali. Lo chef Andrés incarna un personaggio che ha utilizzato il suo talento in cucina e la successiva posizione di potere e accesso per un bene più ampio, il che lo rende il vincitore perfetto del primo American Express Icon Award globale”.
Jose Andrés, che quest’anno è stato incluso nell'elenco delle 100 persone più influenti del TIME, ha dichiarato: "Sono molto onorato di ricevere questo premio, per assicurarmi che darò voce a chi è senza voce. Cercheremo di portare speranza, un piatto di cibo alla volta”.
In un'intervista rilasciata a World’s 50 Best Restaurants, Andres spiega come è arrivato ad essere così coinvolto nel suo impegno umanitario di nutrire i bisognosi.
"Ogni volta che c'è un disastro, la gente ha bisogno di mangiare. E ho capito che non esiste un sistema professionale di cuochi per farlo. Così abbiamo iniziato a chiederci: ‘E se fossimo noi i cuochi che consegnano quei pasti?’. Ed ecco come abbiamo iniziato ", racconta.
Andrés può ora aggiungere l'American Express Icon Award alla bacheca dei trofei che sta già scricchiolando sotto il peso dei suoi riconoscimenti. Nel 2016 ha ricevuto una National Humanities Medal dal presidente Obama. Nel 2018 è stato nominato "Umanitario dell’anno" dalla James Beard Foundation per il suo lavoro con World Central Kitchen, nel fornire quasi 4 milioni di pasti al popolo di Porto Rico all'indomani dell'uragano Maria. È stato anche nominato per il premio Nobel per la pace.