Il Four Seasons di Firenze splende già per la cucina mediterranea dello chef stellato Vito Mollica, ma l'estate ha riservato una novità: infatti è stato inaugurato da poco La Magnolia, proposta pan asiatica firmata dallo chef giapponese Haruo Ichikawa.
Gli chef Haruo Ichikawa e Vito Mollica - Courtesy of Press Office
Non ha bisogno di molte presentazioni, Ichikawa - chef nato a Saitama vicino a Tokyo - visto che nel 2000 inizia a dirigere la cucina di Iyo, dove nel 2015 arriva la stella Michelin. Un pezzo di storia, visto che Iyu fu il primo ristorante etnico a prendere la stella Michelin in Italia. Innamorato dell'Italia, oggi la sua esperienza arriva a Firenze in una location d'eccezione.
La Magnolia: la location
La Magnolia - Courtesy of Press Office
Si respira bellezza in questo luogo storico. Si può cenare all'interno o nella terrazza completamente apribile, ma la "costante" è la magnifica vista sul Giardino della Gherardesca, uno dei più grandi e tranquilli della città. Mentre si mangia, lo sguardo può spaziare sul verde, sulle fontane e sul piccolo tempio in stile ionico del XV secolo. Una vera oasi di relax che d'estate dà il meglio di sè d'estate, quando si può godere appieno dello spazio esterno. Mis en place essenziale, ma curatissima, con tavoli color turchese fanno spiccare le linee precise e i colori che si trovano nel piatto, creando un contrasto allegro e senza fronzoli. Insomma, l'eleganza della semplicità.
La Magnolia: il menu
Cucina come forma d'arte rituale. Precisione, trasparenza, ingrediente e concentrazione. L'arte giapponese trova realizzazione nelle mani di Ichikawa. La proposta è principalmente nipponica con un respiro pan asiatico. Trattandosi di una location d'eccezione, la volontà è permettere al cliente di viverla al massimo nella bella stagione. Per questo non viene trascurata la proposta per l'aperitivo, pensata con snack di alto livello: la serata può iniziare con i cracker impreziositi da un tris di tartare (tonno, salmone, ricciola al sesamo verde), con i mini spring rolls con salsa di avocado o con i gamberi panati al panko con maionese allo yuzu.
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Andando agli antipasti, sono una golosa unione tra Italia e Giappone, tra terra e mare, i Gamberi scottati con Bungo Wagyu (manzo pregiato marmorizzato allevato nella prefettura di Oita) e le Melanzane con katsuobushi, tonnetto salato conservato dalle forti note sapide.
Se la selezione dello chef di sashimi, nigiri e uramaki restano la scelta ottimale, visto la precisione dell'esecuzione e la freschezza delle materie prime, non potrete farvi scappare - almeno una volta - un assaggio di Merluzzo nero marinato al miso, le cui carni dolce e grasse sono rese ancor più saporite dal condimento alla soia e di Pancetta di maiale kakuni al vapore, piatto che rieccheggia la tipica preparazione che prevede una lunga cottura e una "caramellizzazione" del maiale.
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Il signature dish che Ichikawa sente più suo? E' un piatto a base di bamboo, funghi cardoncelli, patate taro, melanzane, taccole e konjac cotti in salsa di soia e mirin.
Per finire in dolcezza, soprattutto se la vostra è una cena romantica a due, vi consigliamo lo Shabu shabu di frutta, dolcetti agli agrumi e nuvole di riso profumate alle rose con liquore alle prugne. Giornata particolarmente calda? Optate per il trio di sorbetti - yuzu, frutto della passione e cocco - abbinati a una meringa croccante o per il Cremoso alla yuzu con gelato al tè matcha.
Se siete appassionati di mixology, potrete accompagnare i piatti con i cocktail fusion a base di ingredienti di ispirazione orientale del bartender Karem Pasqualetti.