Mangiare bene, sano e risparmiare: questi i capisaldi che portano ogni giorno migliaia di lavoratori a farsi la propria schiscietta, e fare la pausa pranzo in ufficio.
Ma come ogni foodie sa, anche per il pranzo mordi e fuggi nulla deve essere lasciato al caso.
1. Ci vogliono delle idee
Fare un pranzo per il giorno dopo significa interrogarsi sui sapori, gli ingredienti e ovviamente sulla facilità o meno di mangiare un piatto quando si è di fronte al computer. Su questo vi viene in aiuto il blog di cucina CheSchiscia di Sara Rota, con una community che condivide le foto della propria schiscietta, creando una database di idee per pranzi succulenti da chiudere nella propria lunch box.
2. Ci vuole una lunch box
E a proposito di lunch box, il vostro contenitore è importante quasi quanto il contenuto, o meglio la forma vi permette di pensare anche a quale pasto portarvi dietro. Per esempio per i panini e i sandwich non avete altra scelta che rivolgervi al design norvegese di Compleat FoodSkin.
3. Ci vogliono le posate
Ma se aveste voglia di un piatto vero e proprio e vi rifiutaste di usare posate di plastica, la scelta perfetta è Stamp, set pratico e leggerissimo che comprende cucchiaio, forchetta e coltelli con custodia annessa.
4. Ci vuole un po' di galateo
Dopo aver elencato gli strumenti del mestiere ora resta solo da ripassare una cosa: il galateo in ufficio. Spesso si dimentica che mangiare davanti al computer non deve essere un momento spiacevole per i vostri colleghi.
5. Ci vuole anche un po' di design
E se vi sentite creativi al riguardo, e volete rendere il pranzo al lavoro un'opera di food design, guardate il lavoro e le bento box di Monica Maggi, ve ne innamorerete.
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IL FOOD DESIGN DI MONICA MAGGI
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