Complice Expo Milano 2015, negli ultimi tempi lo spreco alimentare è (per fortuna) diventato un problema condiviso, a cui sia gli chef sia i professionisti della cucina a vario titolo si impegnano a trovare rimedio. Non solo ricette a scarto zero per riciclare gli avanzi: gli scarti vegetali possono diventare nuovi materiali, che vengono utilizzati negli ambiti più disparati.
Un luminoso esempio di questo nuovo filone di ricerca ad esempio è il progetto Fruitleather Rotterdam. Una squadra di designer olandesi ha creato un tessuto simile alla pelle, che potrebbe ad esempio essere utilizzato per borse, sedili di automobili ed altri prodotti. Il materiale da cui è ottenuto? 100% scarti di frutta.
Per ottenere il "tessuto" (all'aspetto, va detto, assomiglia molto alle caramelle gommose) i sei giovani del team di ricerca usano un procedimento segreto. Che però, come rivelano, prende spunto da tecniche di cucina basilari: ridurre in poltiglia la frutta, spalmarla su una superficie "speciale" - il cui ruolo, ovviamente, è cruciale nel processo - e poi farla seccare. I primi esperimenti per trasformarla, ad esempio, in borse, sono perfettamente riusciti.
Per capire le implicazioni di una pelle vegetale come questa i designer utilizzano una semplice cifra: 3500. Ovvero i chili di frutta, quasi marcia o comunque invendibile, che vengono buttati ogni giorno nei mercati di Rotterdam e dintorni.