Ha un nome originale e alternativo, come la personalità della sua fondatrice. L’Astemia Pentita è nata da un'idea dell'imprenditrice piemontese Sandra Vezza ed è la prima cantina vitivinicola "pop" in Italia.
La volontà è quella di ripensare la "classica cantina" di tradizione italiana per portarla nel mondo dell'arte e del design rendendola essa stessa un elemento d'arte a contatto con il territorio.
Il design delle bottiglie
L'estetica è giocosa e di forte impatto, sia negli interni che nella forma delle bottiglie, che si discostano molto da quelle a cui siamo abituati e che ritraggono la silhouette di gentiluomini e dame in abito elegante. L’imprenditrice ha infatti voluto rendere un omaggio a tutti gli uomini e le donne che con impegno costante e passione lavorano per ottenere i vini che rappresentano l’eccellenza delle Langhe, realizzando due bottiglie che raffigurano il lato “maschile” e “femminile” del vino. Un messaggio chiaro: ogni bottiglia, come ogni goccio di vino, è frutto di fatica, impegno, creatività e lavoro dell'uomo e va valorizzato come un pezzo da collezione.
Arte "pop" in cantina
La cantina si trova territorio di Barolo, proprio sulla collina dei Cannubi, dove storicamente è nato il Barolo.
L’architettura dell’edificio si contraddistingue per un’estetica dichiaratamente pop a partire dall'esterno: due grandi volumi sovrapposti, che evocano le forme di due casse da vino fuori scala, ospitano il wine shop a piano terra e la sala degustazioni. Nessuna recinzione protegge la cantina, che è circondata solo da filari di vite proprio per sottolineare la sua appartenenza al paesaggio.
Gli ambienti interni sono stati pensati per ricreare le varie fasi del processo produttivo del vino. Grandi foglie di nebbiolo dipinte incorniciano l’area dedicata alla vendemmia, mentre il tunnel che porta alla zona dello stoccaggio - cioè il tempo del riposo - riproduce un cielo sereno e l’erba verde, mentre alle pareti sono appesi i cappelli tradizionali in paglia usati dai contadini per ripararsi dal sole.
La proprietaria, Sandra Vezza
Per l’arredo della cantina, alcuni pezzi iconici come il divano Bocca (Studio 65, 1970), il Cactus (Guido Drocco e Franco Mello, 1972), ma anche progetti più recenti come la poltrona Roxanne (Michael Young, 2017). Al piano interrato, nell’area dedicata all’invecchiamento, si trova inoltre la poltrona gigante Mikey dei Sogni disegnata nel 1972 da Studio 65 che, come “un trono contemporaneo per il Barolo, il re dei vini”, sovrasta le grandi botti.
La produzione
Dieci le etichette prodotte, dal Barolo, il signore del territorio, al Langhe Nebbiolo, al Barbera, al Dolcetto d’Alba, fino ai bianchi come il Riesling: tra questi, l’azienda ha attuato un recupero dei vitigni autoctoni e meno conosciuti come il Nascetta, che dal 2010 ha acquistato la sua denominazione autonoma e che oggi viene prodotto da soli 30 produttori al mondo.