L'immagine dell'uomo panciuto che, steso su un divano, tracanna birra in lattina? Il gruppo di amici adolescenti che regge a fatica il boccale da un litro? Prendetele, dimenticatele. È tempo di abbandonare lo stereotipo della birra come bevanda prettamente maschile, alcolico destinato al consumo inter homines: le donne italiane sono quelle che apprezzano più la birra in Europa.
Una recente indagine realizzata da Doxa e Assobirra evidenzia come, in Italia, il 60% delle donne beva birra. Un notevole aumento rispetto a 30 anni fa, quando le consumatrici di birra erano appena il 25%, e soprattutto un numero superiore a quella di paesi europei dove la birra è più "tradizionale" (Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Regno Unito). Attenzione, però: siamo anche il paese dove le donne consumano meno litri di birra all'anno, 14 litri laddove in alcuni paesi le donne ne bevono anche 100. Contraddizione? Semmai sintomo di attenzione alla qualità, ricerca del piacere e non dell'ubriacatura. Come confermerebbe anche la crescita dei consumi di birra artigianale.
Quanto, quando e come bevono le donne italiane? E chi sono queste neo-appassionate di birra? Donne giovani (18-35 anni), al di fuori dei retaggi culturali che vorrebbero la birra come prerogativa degli uomini. 6 su 10 la bevono abitualmente e il 70% la accompagna ai pasti (la birra, dopotutto, non è inferiore al vino in cucina). E se la birra è la bevanda preferita per una donna su quattro, possiamo dire di trovarci davanti a una vera e propria rivoluzione nei consumi. Che non trova riscontro, però, dal punto di vista professionale: rispetto agli uomini, sono ancora pochissime le donne che producono birra.