Grazie alle antiche procedure di distillazione provenienti dal mondo arabo a solo uso cosmetico, nacque l’acqua di rose. Un’acqua profumata che grazie all’infusione dei petali di rosa in sostanze liquide, ne restituiva una fragranza sinuosa e richiestissima. Il mondo arabo però, è anche famoso per le sue spezie e i suoi profumi travolgenti. Per questo gli alchimisti sottoposero alle prime spartane tecniche di distillazione, limoni, mele, aloe, mirto, chiodi di garofano e molto altro ancora.
Liquori come bevanda terapeutica
Il territorio arabo però, proprio per le sue origini religiose, non si preoccupò di trasformare quelle fragranze in bevande alcoliche. Fu così che, con l’arrivo in Europa degli alambicchi, ebbe inizio la produzione di una bevanda amara alcolica che veniva prodotta e bevuta inizialmente a soli scopi terapeutici.
La leggenda narra che i farmacisti ecclesiastici, curarono una colica renale del pontefice a pochi giorni dall’inizio del primo Giubileo della storia, proprio con un liquore alcolico. Questo avvenimento fu fonte di un significativo pellegrinaggio e gli inventori in questione, proprio perché curarono la più alta carica ecclesiastica, non rischiarono l’accusa di stregoneria.
Sempre lo stesso racconto, dice che nell’infusione di alcol ed erbe, venne messa anche una piccola quantità di oro che donò alla bevanda un colore giallo brillante. Per questo motivo, nei secoli successivi, i liquoristi presero l’abitudine di colorare i loro liquori con spezie come lo zenzero e la curcuma.
Con i Medici i liquori diventano bevande di piacere
Il costo dell’alcol alle stelle, destinò questa bevanda ad uso unicamente farmaceutico per molti anni e solo grazie a Caterina de Medici, nella prima metà del 1500, si potrà giungere a quello che è l’uso più contemporaneo dei liquori. Caterina de Medici infatti, proponeva come gesto di benvenuto un piccolo sorso di liquore dolce ai visitatori del Palazzo, prima a Firenze e poi a Parigi. Tutto ciò fu possibile per merito del miglioramento delle tecniche di distillazione.
Intorno alla fine del 1800, i liquori si fecero strada nei bar e nacquero così i primi cocktail a base di liquore.
In Europa, fu l’Olanda ad ottenere il primato per la produzione di liquori. Grazie alla scoperta delle Indie, le spezie non erano più difficili da reperire e questo fece abbassare di molto i costi di produzione del liquore.
Francia e Italia, che notoriamente erano le nazioni con la più forte presenza ecclesiale sul territorio, non tardarono a farsi un nome nel settore dei liquori. Decine di monasteri, infatti, tramandarono le loro ricette di generazione in generazione, e quelle che nacquero come bevande destinate al solo scopo terapeutico e farmaceutico, divennero elisir di piacere per palati intenditori.
Le caratteristiche di un liquore
Ad oggi il liquore è una bevanda spiritosa di provenienza agricola con una gradazione alcolica che può variare dai 15° ai 55° con un minimo di zucchero di 100 gr per ogni litro.
I liquori, ancora oggi, vengono preparati secondo tre diversi metodi: per distillazione, per infusione o per entrambe le tecniche. I liquori possono essere colorati artificialmente grazie all’aggiunta di aromatizzanti naturali, ma il loro gusto non conosce artifici ed è diventato indispensabile per la creazione di importanti drink che non conoscono tramonto.