Certamente una delle nuove aperture 2021 di Milano a cui il pubblico foodie guarda con maggiore attenzione. E non soltanto per il periodo storico, ma perché i due volti di questo progetto, Stefano Ferraro e Lorenzo Cioli, sbarcano nel capoluogo lombardo dopo aver lavorato per diversi anni nientemeno che al Noma di René Redzepi.
Loste Café ha così appena inaugurato in via Francesco Guicciardini 5, con uno stile essenziale che richiama certo design danese ed in generale del Nord Europa.
Da Copenaghen a Milano
Il locale ha una doppia anima, quella di caffetteria e quella di wine bar.
Stefano Ferraro è stato infatti per lungo tempo pastry chef del celeberrimo ristorante di Copenaghen, anche se nel suo curriculum vanta altre esperienze di rilievo nelle cucine di Joël Robuchon, Gordon Ramsay e Alberto Hernandez. Non solo paste dolci dunque ma anche focacce e preparazioni salate.
Un profilo che si affianca perfettamente a quello del socio Lorenzo Cioli. Anche lui, sommelier, è passato dal Noma ma nella capitale della Danimarca (così come a Londra, al The Arts Club) ha avuto modo di crescere professionalmente anche in altri indirizzi fine dining quali Iluka e 108, dove ha avuto modo di conoscere la leggenda del mondo della caffetteria Tim Wandelboe.
Loste Café, oltre la caffetteria
Insomma, dietro questo piccolo locale in zona Risorgimento troviamo due professionisti che fanno di Loste Café un indirizzo da vivere tutto il giorno, per un caffè fatto come si deve o per un buon calice di vino.
In attesa che la situazione nazionale e mondiale torni alla normalità, per poter proseguire con il secondo traguardo che il duo ha in mente: una seconda insegna che sia un ristorante vero e proprio.
Loste Café
via Francesco Guicciardini, 5
Milano