Luciano Monosilio, chef del Pipero Rex di Roma, sarà uno dei giovani protagonisti della S.Pellegrino Cooking Cup 2014. Ma in cosa consiste la competizione? Mentre le barche a vela salperanno per la laguna veneziana, gli chef saranno sottocoperta impegnati a preparare un piatto che verrà poi giudicato dalla giuria composta fra gli altri da Gaston Acurio e Helena Rizzo.
In Italia si tiferà quindi per il talentuoso chef, uno dei più grandi protagonisti della ristorazione romana.
In questa intervista lo chef si presenta e parla, ovviamente, di fine dining.
Si descriva in 3 parole
Essenziale, buono e pulito.
Come descriverebbe la sua cucina?
La mia cucina è libera: non ho un capo a cui sottoporre le mie idee. Quello che faccio è cercare sempre di fare le cose di testa mia, rispettando sempre le mie origini.
Qual è il suo signature dish? Può brevemente descriverlo?
Il piatto che mi rappresenta di più attualmente è Il crudo d'oca con mostarda di mele e senape. È come una tartare di carne, ma fatta con l'anatra messa fra due fette di pane croccante e servita con una marinatura di mele, mele e mostarda.
Tradizione e innovazione: qual è la relazione fra queste due parole in cucina?
Mi piace adoperare tutti gli stili nella mia cucina, quindi è molto facile trovare entrambi. Dico sempre che bisogna essere liberi.
Cos'è per lei il fine dining ? Come crede che le nuove generazoni stiano cambiando questo concetto?
È come una finestra, dove è possibile trovare tutti i nuovi chef e le idee culinarie di questo mondo. Per me le nuove generazione devono cercare di cambiare un po' la prospettiva, per creare una nuova era di chef e giornalisti.
Il prossimo grande trend in fatto di convivialità a tavola?
Forse, chi lo sa, mangeremo sul pavimento. Ahahahah, no in realtà non saprei..
Un piatto per cui moriresti?
Spaghetto alle vongole
Se non fossi uno chef chi saresti?
Se non fossi Luciano Monosilio, sarei comunque uno chef. Mi piacerebbe essere Enrico Crippa del Piazza Duomo.