Accanto all'Arco della Pace, piacevolmente defilato dal vicinissimo Corso Sempione, a Milano si nasconde un piccolo locale, quasi troppo informale se non fosse elevato da due, tre dettagli azzeccati della mise en place. E per quanto l'indirizzo si nasconda, sono sempre di più gli avventori che, una volta scoperto per caso o per il passaparola, non vogliono far altro che tornarci.
Il merito è tutto della ventiseienne Giulia Romano, che da Marco Bistrot propone i suoi piatti semplici, eseguiti alla perfezione.
Nella familiarità che comunica a vista, olfatto e gusto, la sua cucina è sorprendentemente - se non altro per la giovane età della chef - strutturata, matura, di una consapevolezza che non lascia alcuno spazio a deviazioni di percorso e che ha una meta ben precisa: elevare sempre la genuinità di una proposta che racconta una materia prima di stagione, del territorio e reperita con etica.
Marco Bistrot, il locale

Una volta entrati, Marco Bistrot è tutto lì: in una manciata di tavoli incorniciati da un ambiente moderno, accogliente come il servizio di uno staff che non perde mai il sorriso.
In sala o in cucina, attraverso la grande parete di vetro, vedrete la vulcanica Romano muoversi con professionalità, ora ultimando una portata accanto al suo secondo, ora portando di persona un piatto all'ospite. Un gesto genuino a cui si presta spontaneamente e con frequenza, contribuendo a creare una rilassata atmosfera di casa che pur non la priva mai del suo garbo naturale.

Ad attirare l'attenzione è certamente il grande neon che riporta la scritta Marco. Sì, perché il progetto, nato di recente, aveva individuato in un altro collaboratore quello che sarebbe dovuto essere il volto del bistrot. Oggi il Marco che ha dato il nome al locale, che fa ancora parte di questa "famiglia professionale", è momentaneamente assente, pronto a riabbracciare i colleghi al più presto.
Ma, soffermandoci all'esperienza gastronomica, quel che è certo è che in pochi mesi di ottimo lavoro qui la cucina di Giulia è diventata la star. Fosse per noi, come per i clienti più affezionati, il locale di via Cagnola 8 potrebbe chiamarsi benissimo "Giulia Bistrot".
Marco Bistrot, il menu

Poche volte infatti si può affermare di essersi "innamorati di un piatto" senza metterci almeno un pizzico di retorica. Al primo boccone di un antipasto fatto dalla chef Romano, tutto appare invece chiaro, sincero, concreto.
Potremmo definire la sua proposta come quella di una cucina di casa ma fatta meglio. Ricette rustiche e accattivanti, servite in buone porzioni, si alternano in menu a seconda del periodo e dalla reperibilità del prodotto. Con qualche eccezione che non ci impaurisce già immaginare come i suoi signature dishes.
In impiattamenti intelligenti arrivano così Vitello pepe e limone, Battuta di fassona e un'indimenticabile Polpo al salmoriglio. Ancora una semplice Misticanza con tonno sott'olio fatto a mano da Giulia, Saltimbocca alla romana, Zucchine al limone (è un contorno ma ci scommettiamo, dopo un primo assaggio diventerà il vostro piatto veg preferito).

In menu anche un godurioso Baccalà in pastella e alcuni crostoni fatti con pane pugliese.
E, se da una mano che spinge sul gusto, le alici possono sembrare fin troppo delicate, dopo averlo provato ci è chiaro perché le è impossibile togliere dal menu il Calamaro siciliano e panzanella bianca. Un piatto su cui c'è poco da dire e molto da provare: quantità, tecnica, sapore, è tutto perfetto. Una perfezione che pare a questo punto solo l'introduzione di tante, grandi cose.
Noi glielo auguriamo.
Marco Bistrot
via Luigi Cagnola 8, Milano