Marco Veronelli è il nuovo chef di Prati Rione Gastronomico, locale contemporaneo di Roma che ha come parola d'ordine il gusto.
In questa intervista a Fine Dining Lovers racconta il suo lavoro, a partire dall'esperienza fondamentale de Il Pipero, accanto allo chef Luciano Monosilio. Ecco cosa ci ha detto.
Com'è iniziato il suo percorso in cucina?
Da ragazzo, un po' per scherzo e un po' per necessità. Interruppi gli studi per fare un'esperienza a Londra ma, una volta rientrato a Roma, per qualche tempo misi la mia passione "in pausa", per riprenderla poi in mano solo qualche anno dopo, quando incominciai ad aiutare in una trattoria vicino a casa.
Qual è stato dunque il vero “salto” nella sua carriera?
Ogni esperienza mi ha arricchito a modo suo ma sicuramente gli anni passati da Il Pipero hanno completamente e irrevocabilmente cambiato il mio modo di intendere e vedere il lavoro nella cucina di un ristorante.
È qui che ha incontrato lo chef Luciano Monosilio.
Sì. Nel tempo siamo diventati anche grandi amici. Lavorare per diversi anni al suo fianco mi ha permesso di imparare davvero tanto.
Quando è arrivato da Prati Rione Gastronomico?
Sono qui da meno di un anno. Precisamente da novembre 2020.
Come descriverebbe l'esperienza gastronomica di Prati Rione Gastronomico?
Diretta, priva di fronzoli, ruspante in abito da sera. Qui cerchiano di proporre una cucina che abbia come protagonista il gusto. Qualcosa che si possa ricordare dopo anche dopo essere stati qui, nel tempo. Il nostro menu propone piatti di facile comprensione che siano al contempo sempre attenti al sapore.
Come si pone rispetto alla tematica del km 0 e della stagionalità?
Sono molto sensibile alla stagionalità dei prodotti, per questo cerchiamo di riprodurre nei piatti il ciclo naturale della proposta stagionale. Ritengo che valorizzare produttori e allevamenti locali sia sempre un valore aggiunto.