Ha affascinato ancora una volta l'America e il mondo lo chef Massimo Bottura, ospite a 60 Minutes, uno dei più amati e premiati programmi televisivi statunitensi di attualità, in onda sul network CBS.
La trasmissione - al sesto posto nella classifica de I migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi pubblicata da TV Guide - ha dedicato un intero episodio all'Osteria Francescana e al suo mentore e chef, numero 1 della classifica World's 50 Best Restaurants, che è stato definito il "Pavarotti della Pasta".
Bottura e sua moglie, Lara Gilmore, hanno spiegato i lunghi anni di fatica, impegno e lotte prima che la loro visione di una nuova cucina italiana venisse accettata dal pubblico e dalla critica.
La presentatrice, Lesley Stahl, è stata portata per mano dallo chef in un viaggio narrativo e sensoriale attraverso i suoi piatti d'autore, dal "Camouflage, una lepre nel bosco", un piatto ispirato a un passaggio del volume di Gertrude Stein su Picasso (“Ma sì, siamo stati noi a inventarlo. Questo è cubismo”) a base di salsa civet, sangue, foie gras, cioccolato, spezie ed erbe fino all'acqua di mare disidratata che diventa una sfoglia sottile, iridescente, croccante e che si scioglie in bocca.
Camouflage di Massimo Bottura
Non è mancato il racconto del progetto Food for Soul: sette mense in tutto il mondo dedicate a nutrire le persone bisognose e piatti - belli e buoni - creati valorizzando cibo che sarebbe stato destinato ad essere gettato via.
"I numeri sono numeri" - ha spiegato Bottura durante l'intervista - "Ogni anno il 33% della produzione mondiale viene sprecato e si tratta di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttato. Insomma, pensate a un trilione di mele nella spazzatura e pensate a quante torte di mele si potrebbero fare."