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La stagione del melograno va da fine novembre agli ultimi giorni di gennaio. La grande quantità di vitamine e antiossidanti che contiene, il suo colore vivace e il suo sapore dolce sembrano proprio fatti apposta per aiutare chi lo mangia a superare i mesi freddi e grigi dell'inverno, e infatti è spesso presente nelle ricette di Natale o di Capodanno.
Ecco cinque curiosità sul melograno, frutto attraente sia per gli occhi che per il palato, di origine orientale, legato a numerose leggende e ricco di proprietà benefiche.
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Il succo di 100 grammi di arilli - così si chiamano i semi di melograno - contiene il doppio degli antiossidanti presenti nella stessa quantità di more, il triplo rispetto ai mirtilli e il quadruplo rispetto alle arance.
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Nella cucina indiana, i semi di melograno essiccati - anardana - insaporiscono infiniti piatti, dall'aloo gobi ai pakora, a molti tipi di chutney.
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Il melograno è considerato un potente afrodisiaco, a parimerito col cioccolato.
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Il khoresh, piatto tradizionale persiano di anatra e salsa di melograno con noci, zuchhero, zafferano e cannella, originariamente era fatto con anatre domestiche ingrassate con una dieta a base di semi di canapa e olive.
- Secondo la mitologia greca, Ade, il dio degli inferi, rapì Persefone per farne la sua sposa. Demetra, madre di Persefone e dea delle messi, per vendetta smise di far crescere il grano. Zeus ordinò allora ad Ade di restituire Persefone al mondo dei vivi, ma lui ricorse a un trucco: fece assaggiare a Persefone, prima di lasciarla andare, dei semi di melograno, che avevano il potere di trattenere agli inferi chiunque li avesse mangiati mentre si trovava lì. Persefone però ne aveva mangiati pochi, potè tornare al mondo dei vivi ma solo temporaneamente, e da allora trascorre metà dell'anno tra i vivi e metà tra le ombre. Demetra decise che le messi sarebbero cresciute rigogliose solo durante quella metà dell'anno che Persefone avebbe passato insieme a lei.