Michele Lazzarini è il giovanissimo sous chef del St.Hubertus, ristorante due stelle Michelin di Norbert Nierderkofler, ma anche uno dei 10 semifinalisti italiani di S.Pellegrino Young Chef 2016.
La sua carriera inizia da adolescente e subito ad altissimi livelli: ancora a scuola fa il suo primo stage da Gualtiero Marchesi all’Albereta e a St.Moritz in alberghi extralusso. Poi la Franciacorta, vicino a casa nel ristorante della casa vinicola Berlucchi. A 19 anni la prima significativa esperienza lontano dall’Italia: 8 mesi a Eindhoven. Poi ritorna e inizia il suo lungo e promettente percorso al St.Hubertus con lo chef Niederkofler. Prima uno stage, poi ai primi, capopartita e infine sous chef.
Nel futuro immediato? Forse il Giappone, paese che lo affascina tanto.
Abbiamo parlato con Michele della finale italiana che si terrà il 20 giugno a Milano, e del suo piatto - Anguilla leggermente affumicata, cavolfiore, noci - che ripercorre il suo percorso lavorativo.
1. Perché ha deciso di partecipare?
La prima edizione del concorso mi ha affascinato molto; avevo mandato anche la mia richiesta di partecipazione ma non ero stato selezionato. E poi non ho mai fatto concorsi in vita mia, ma questo mi interessava molto.
2. Cosa ha voluto esprimere con il suo piatto?
È un piatto abbastanza invernale, fatto di cavolfiore e anguilla. Ho scelto l'anguilla perchè ho lavorato tanto vicino al Lago di Iseo a Monte Isola, dove ho imparato a cucinarla e ad amarla. In generale mi piacciono i gusti abbastanza chiari, perché secondo me quando si mangia un piatto si devono capire tutti gli ingredienti.
3. Dovrebbe vincere lei perché…
Perché penso che il mio sia un bel piatto, che piace molto, e sarei contento di andare in finale.
4. Quali sono i suoi sogni lavorativi?
Mi piacerebbe un giorno avere un ristorante mio o lavorare in un posto che mi lasci fare la mia idea di cucina. Vorrei rimanere in Italia, avere un ristorante piccolino non troppo affollato.
5. Cosa pensa le porterà il concorso?
Spero che sia una belle esperienza, divertente, perché i problemi seri sono altri. Prendo tutto con la giusta filosofia, con la voglia di fare conoscenze con altri giovani colleghi.
6. Il giudice che teme di più?
Più che temere spero che mi diano un aiuto e dei consigli sul piatto. Ho sempre seguito Mauro Uliassi; mi piace molto il suo stile di cucina, diverso dal mio perché io ho uno stile di montagna, ma stimo i suoi piatti dallo stile molto pulito.