Giovane chef che fin dagli esordi ha accumulato importanti esperienze in Gran Bretagna e Spagna, Nicholas Amici è tornato qualche anno fa nella sua Roma per un ambizioso progetto di cucina multietnica e multiculturale: Bunker Kitchen Club.
Un indirizzo gourmet moderno ed inaspettato che si è però arrestato durante i duri mesi della pandemia. Attualmente Nicholas svolge consulenze per la ristorazione a Madrid. Ma gli obiettivi che vuole raggiungere sono ancora tanti.
Intanto si è raccontato a Fine Dining Lovers.
Com'è iniziato il suo percorso in cucina?
Da ragazzo ho frequentato la scuola alberghiera. Avevo molta voglia di fare e iniziai dunque con le prime esperienze professionali in cucina ancor prima di terminare i miei studi.
Una vera e propria passione dunque. Quando avvenne il "salto" nella sua carriera?
Qualche anno dopo. Feci esperienza in indirizzi diversi fra loro. Devo dire che rapidamente cominciai ad aumentare di livello, fino a ricoprire a soli 25 anni il ruolo di head chef in un ristorante di Roma. In quel momento, ancora giovanissimo, capii però che quel tipo di percorso, per quanto lineare e non povero di gratificazioni, non poteva bastarmi.
Dopo aver assunto questa consapevolezza, cosa fece?
Decisi di lasciare Roma e di intraprendere nuove esperienze all'estero. Non mi sbagliai: tra Gran Bretagna e Spagna, le mie conoscenze aumentarono notevolmente, le occasioni di confronto, crescita e apprendimento furono molteplici e, a poco a poco, compresi sempre di più quale tipo di cucina volevo che diventasse "la mia cucina".
E quindi com'è la sua cucina oggi?
Sicuramente la possibilità di aver lavorato in contesti prestigiosi, ma soprattutto in cucine multietniche, dove lo scambio di idee e culture è quotidiano, ha influenzato il mio percorso per sempre. La mia cucina è ricerca, divertimento e, appunto, esperienza. I piatti sono più che multietnici, sono multiculturali.
Attualmente di cosa si occupa?
Ahimè il progetto romano di Bunker Kitchen Club, in cui ingredienti e tecniche del mondo si incontravano per creare irresistibili tapas gourmet, ha avuto uno stop durante la pandemia. Al momento mi trovo in Spagna, lavoro come consulente per la ristorazione. Seguo alcune nuove aperture, per esempio per il noto gruppo Big Mamma.
Il prossimo progetto?
Chissà, per ora sono molto gratificato da quello che sto facendo. Ma il mio lavoro, proprio come la mia cucina, è in continua evoluzione.