La frisa è un prodotto originario della Puglia, in particolare del Salento, molto diffuso anche in Calabria e in Basilicata. Si tratta di un tarallo secco cotto due volte in forno, preparato con farina di grano duro o con un mix di grano duro e orzo.
Per gustare la frisa si bagna in acqua fredda e poi si condisce con pomodoro fresco, origano, sale e un filo d'olio extravergine d'oliva. Come variante si può strofinare uno spicchio di aglio sulla frisa prima di bagnarla, oppure aggiungere del peperoncino o qualche fettina di cetriolo.
Ma se, ancora non vi bastasse, ecco a voi l'idea dello chef Paolo Metrangolo, che ha creato la sua personale versione di frisa gourmet.
Laureato in scienze politiche, dopo varie esperienze in ristoranti in tutta Italia, a 50 anni ha deciso di "regalarsi" la sua Piccola Osteria, ristorante che ha aperto a Campi Salentina.
La frisa tiramisù di Paolo Metrangolo
Nel menu, non solo piatti della cucina salentina, dalle orecchiette con le cime di rapa a fave e cicoria, ma un menu interamente dedicato alle frise.
"L'idea mi è venuta per il desiderio di valorizzare un ingrediente così semplice ma anche così versatile - spiega lo chef Metrangolo -. Ho voluto regalare alla frisella una dignità di ingrediente "a tutto pasto". E allora, ecco le versioni salate, con funghi cardoncelli e crema di taleggio, o con avocado, gamberi e mandorle tostate.
E ancora, la frisa con pomodorini scattarisciati (in salentino vuol dire "scoppiettati in padella", ovvero saltati con l'olio), stracciatella e basilico e manzetta alla brace.
La Frisa Tartare
Non mancano le versioni dolci, come la frisa Tiramisù, bagnata con caffè e arricchita di crema al mascarpone. L’idea viene dalle merende fatte con la nonna che, da piccolo, gli faceva una “zuppetta” con latte e caffè e pezzi di frisa. Ci sono poi la frisa con il rhum e crema pasticcera. Per la Festa della donna, lo chef ha creato la frisa Mimosa, con crema chantilly e briciole di Pan di Spagna.
La Frisa al Rhum
Per le preparazioni salate, le frise vengono bagnate semplicemente con acqua, mentre per le versioni dolci, lo chef aggiunge anche un po' di zucchero, latte o liquore a seconda della ricetta.