Nughedu Santa Vittoria è un comune di circa 500 anime in provincia di Oristano: un paese troppo piccolo per motivare l’esistenza di strutture ricettive, e allo stesso tempo una tappa turistica abbastanza frequentata, stazione di sosta di un piacevole cammino per pellegrini che si estende dalla provincia di Cagliari a quella di Sassari.
Ne passa di gente a Nughedu, si dicono da quelle parti: perché arrendersi allo spopolamento?
L'idea viene da Appetitosamente, il festival di cibo e buon vivere che da 12 anni è supervisionato da Roberto Petza, una stella Michelin per il S’Apposentu di Casa Puddu, che si snoda per le vie di Siddi con una formula tra le più accattivanti: le famiglie del posto mettono i propri tavoli in strada, e ciascuna offre un menù a base di specialità locali a 10 persone al massimo. Un bell’esempio di sharing economy applicata all’accoglienza.
Eureka!, si dicono i rappresentanti delle 500 anime. Andiamo dallo chef del S’Apposentu a chiedere consigli su come portarci a casa lo stesso format. Da Petza mandano Nabui, società di Oristano che sviluppa progetti d’innovazione sociale e che ha inserito Nughedu all’interno di un piano di rigenerazione ambientale molto più ampio.
Nell’accogliere con entusiasmo la richiesta, Roberto Petza aiuta il piccolo comune a razionalizzare l’offerta, struttura per bene le fasi di organizzazione dell’evento e poi consegna a 7 chef locali, ovvero 7 famiglie del posto, la rivisitazione in chiave moderna e creativa di un’antica ricetta tipica del paese - tra l’altro una delle poche ricette sarde a non essersi “sporcata”, nel tempo, con il rosso del pomodoro, come racconta lo chef: malloreddus in brodo di pecora, zafferano e formaggio e il primo ristorante diffuso a cielo aperto d’Italia è fondato.
Il 19 agosto scorso Petza ha patrocinato la serata inaugurale di questa nuova forma di “social eating”, ribattezzata Nughedu Welcome, che ha trovato valido sostegno nella collaborazione tra Nabui e Gnammo, il portale sul quale è stato possibile acquistare i biglietti della cena a 25€ l’uno.
Da ottobre in poi sono invece previste numerose cene domestiche per accogliere pellegrini, avventori e amanti della buona tavola: oltre alla pasta in brodo si potranno gustare ravioli di carne, pecora in umido e squisiti formaggi locali.
Info e prenotazioni qui: