Il 2022 è iniziato con tante novità a Milano: la città della Madonnina pullula di nuovi ristoranti, ma anche pizzerie, bakery e cocktail bar. Se da un lato abbiamo grandi nomi della scena gastronomica che consolidano la propria presenza o tornano nel capoluogo, da Gino Sorbillo a Filippo La Mantia, dall’altro scopriamo interessanti progetti di giovani che hanno deciso di scommettere sul food & beverage, seppur il momento non sia dei più felici, tra caro bollette e venti di guerra. Ecco, qui di seguito, le nuove aperture del 2022 a Milano da non perdere.
Ristoranti a Milano: le nuove aperture di inizio 2022
Il nuovo ristorante di Filippo La Mantia
Come molti ricorderanno, Filippo La Mantia, oste e cuoco siciliano, fu costretto a chiudere il suo ristorante a Milano durante la prima ondata della pandemia. Ora chef La Mantia torna sulle scene. Molto affezionato alla città, al punto da essere premiato con l'Ambrogino d’Oro, annuncia una prossima apertura. Ebbene sì, avrà un nuovo ristorante, negli spazi del Mercato Centrale, aperto lo scorso settembre nell’area della Stazione Centrale. Non resta che attendere gli sviluppi e i particolari.
Sorbillo Isola

Foto Instagram | Sorbillo
Il maestro Gino Sorbillo, punto di riferimento dell’arte bianca partenopea, già presente a Milano con le insegne Gino Sorbillo Pizza Gourmand in via Foscolo, Gino Sorbillo Lievito Madre al Duomo, Gino Sorbillo Olio a crudo in via Montevideo e Zia Esterina per la pizza fritta, ha aperto un nuovo avamposto, in zona Isola, uno dei quartiere più vivaci di Milano. La pizzeria, in via Borsieri, è stata inaugurata a dicembre e si chiama Sorbillo Isola. In lista, oltre alle classiche, qui si trovano pizze speciali come la Margherita Gialla “Massimo Bottura” (dedicata allo chef dell’Osteria Francescana), con pomodorini gialli Pacchetelle del Vesuvio, provola affumicata e Conciato Romano, il formaggio più antico d’Italia.
Dry Aged

Si chiama Dry Aged la nuova avventura di due giovani talenti della ristorazione, chef e maître, che dopo diverse esperienze gourmet hanno deciso di scommettere su una propria attività: Matteo Ferrario e Stefano Carenzi. Si sono conosciuti alla Terrazza Triennale Osteria con Vista e vantano entrambi numerose esperienze stellate. Se il primo è passato per le brigate di Villa Serbelloni a Bellagio, Villa Feltrinelli a Gargnano e del Capriccio di Manerba, il secondo è per passato per il Joia, il Dining Room, ristorante stellato all'interno del 5 stelle lusso The Goring Hotel di Londra, Oro Restaurant a Venezia, Berton e IT a Milano. Ora i due hanno preso in gestione e rivoluzionato completamente la proposta del pre-esistente di Dry Aged, trasformando lo spazio in un ristorante gourmet. La proposta? Si fonda sulla concentrazione del gusto, basata sulla sperimentazione delle frollature, delle macerazioni, a partire dalla carne, ma anche sul profondo studio sul pesce e sui vegetali con sensibilità nordeuropea. Tutte le materie prime per le frollature vengono selezionate dallo chef da piccoli produttori locali.
Ronin

Foto Instagram | House of Ronin
Tra le aperture più attese a Milano nel 2022, ecco Ronin: in zona Paolo Sarpi, nel cuore della Chinatown meneghina, una intera palazzina neoliberty con tre piani dedicati alla cucina e alla cultura giapponese. A rilevare l’edificio Guillaume Desforges e i fratelli Leonardo e Jacopo Signani, già soci del ristorante Pacifico, votato alla cucina nikkei. Nella House of Ronin il mood di Tokyo è completamente riprodotto non solo per la variegata proposta gastronomica, ma anche per l’ambiente e l’approccio lifestyle (c’è persino il karaoke, proprio come in Giappone). A ogni piano una proposta differente: si passa dall’izakaya Piccolo Ronin, l’osteria dove abbinare piatti ai drink, al ristorante Robatayaki, con la griglia giapponese, guidato dallo chef Gigi Nastri. E ancora, il sushi stellato del maestro Katsu Nakaji e l’omakase con dieci coperti. Non manca un members club, Arcade, in questo nuovo tempio dedicato al Sol Levante.
Norah was drunk

Foto Jacopo Salvi
Norah was drunk è un nuovissimo cocktail bar in via Porpora, nel (sempre più) vivace quartiere di Lambrate. Alla regia ci sono due giovani: il bartender Niccolò Caramiello, che dopo diverse esperienze a Milano e all’estero, ha finalmente trovato un proprio bancone, dove reinterpretare in modo attuale i grandi classici della miscelazione e dove riportare in auge l’assenzio; Stefano Rollo, che ha studiato una proposta gastronomica essenziale e molto versatile, basata su pochi prodotti di alta qualità (da formaggi di piccoli artigiani lombardi alle conserve di pesce portoghesi, dai salumi spagnoli e umbri alle ostriche francesi). Il fulcro è il bancone in marmo verde del Guatemala che invita gli ospiti ad accomodarsi e a farsi trasportare nell’esperienza liquida in tre diversi momenti della giornata: aperitivo, cena e dopocena. L’assenzio è protagonista: come ingrediente dei cocktail, ma anche con una selezione di etichette importate direttamente da Germania e Francia, da degustare attraverso la scenografica fontana secondo il tradizionale rituale francese.
Tema - Variazioni sul Gusto

Una nuova bakery in Porta Venezia è Tema - Variazioni sul Gusto: uno spazio che ha il volto di due giovani imprenditrici e chef, Francesca Marcantognini e Chiara Abate, 23 e 31 anni, che puntano a evolvere lievitati, pizza romana e pasticceria contemporanea. Il loro intento? Sperimentare le armonie del gusto e gli equilibri tra gli ingredienti. Con un approccio rigoroso e tecnico le due giovani patron vogliono proporre una concezione diversa di bakery: 100% naturale, con prodotti da filiera certificata e tecniche di cucina applicate alla pizza per impasti e condimenti, oltre a una pasticceria essenziale e diretta basata sull’uso creativo dell’ingrediente. Oltre alle pizze, ecco monoporzioni, tartellette e maritozzi salati, con mousse di caprino, bresaola ed erba cipollina, con pulled pork o mortadella, stracciatella e pistacchio.
Hekfan

Ha aperto da pochi giorni Hekfan, evoluzione in chiave fine dining del format di street food Hekfanchai, che conta già tre store. Il nuovo ristorante, nel cuore di Brera, in via Marco Formentini 2, è sempre ispirato alla tradizione gastronomica di Hong Kong, a partire dalle tante variazioni sul tema dei dim sum, ma rispetto a Hefkanchai è strutturato come un ristorante tout court, con 60 coperti. Il concept è legato all'idea del viaggio: gli spazi richiamano le atmosfere di un aeroporto internazionale. Ai fornelli, lo chef Kin Cheung, considerato uno dei massimi esponenti della cucina orientale in Italia, che a Milano si era già fatto conoscere nella cucina del Mu dimsum, prima di trasferirsi a Firenze, per guidare il ristorante Element. Ora lo chef è ritornato nel capoluogo meneghino, per portare la sua cucina di Hong Kong in un ristorante che si candida a diventare un nuovo punto di riferimento per l’arte culinaria asiatica in città.
Orange Spritz Bar

Foto Mauro Pomati
Si chiama Orange Spritz Bar la prima “spritzeria” aperta a Milano. Si trova in Porta Venezia (Tadino, 4) e declina ben 16 tipi di spritz diversi, proposti in vari formati con prezzi democratici (il più piccolo parte da 3,50 euro). Un nuovo indirizzo che nasce dal desiderio di Filippo Bosio di recuperare le origini di famiglia veneto-austriache, dando vita a originali drink, a partire dal classico. A lui, si è unita in società Marina de Bertoldi, che gestisce il marchio di famiglia LoveTherapy, creato da suo zio Elio Fiorucci nel 2003. La base di ogni cocktail vede gli ingredienti tipici dello spritz, vino frizzante alla spina e seltz, cui sono aggiunti i liquori tipici della tradizione italiana. Gli spazi sono dominati da led arancioni e da un bancone in pieno stile anni ‘80. La luce è calda, con lampade che ricordano il caratteristico bicchiere usato per gli spritz.
Osteria Fiorentina

Ha aperto a gennaio a Milano l'Osteria Fiorentina in via Tortona 28, a due passi dai Navigli e dalla stazione di Porta Genova, nell’headquarter delle aziende di moda, degli show-room e del design. Osteria Fiorentina porta a Milano la cucina e l’anima delle trattorie tipiche fiorentine. La cucina è quella toscana dei grandi classici come la ribollita, la pappa al pomodoro e naturalmente la vera fiorentina con l'osso fatta da chi di carne se ne intende. Il gruppo ha infatti aperto la sua prima trattoria toscana proprio a Firenze più di 30 anni fa e oggi conta più di 15 strutture sotto l'unico brand "Casa Trattoria". I tratti distintivi di questo progetto che è arrivato per la prima volta nella meneghina sono ospitalià, qualità, genuinità, tradizione con qualche rivisitazione. Non mancano gli ottimi vini toscani.