L’atteso ritorno dei turisti c’è stato, senza contare che i romani hanno sempre più voglia di uscire e di vivere la città. Tante le novità degli ultimi mesi, che hanno puntato in particolare su quattro filoni: le terrazze e i giardini per valorizzare gli spazi all’aperto e le viste sulle bellezze della Capitale; le enoteche che riscoprono la gioia del buon bere e vanno alla ricerca delle chicche vitivinicole sul territorio italiano e non solo; il format pizzeria che è sempre fra i più apprezzati, con le sue mille sfaccettature in fatto di impasti e di proposta; le pasticcerie perché bisogna concedersi un peccato di gola ogni tanto.
Nuove aperture estate 2022 a Roma
Borgo Pigneto
Cominciamo da Borgo Pigneto, perché è probabilmente il place to be dell’estate 2022. Impossibile non farsi attirare dalle luminarie in stile vacanza in Puglia e non apprezzare il fatto che finalmente c’è qualcosa di nuovo al Pigneto, quartiere sempre molto apprezzato dalla movida, ma che negli ultimi tempi vedeva poche novità. È una bella storia di riqualificazione, da parte di un gruppo di imprenditori che ha acquisito un delizioso villino Liberty che nella sua storia era stato perfino occupato, lo ha ristrutturato e gli ha dato nuova vita.
Nel villino c’è spazio per un ristorante, che sarà fruibile in inverno, visto che ora si approfitta degli ampi spazi esterni e, al piano di sopra, la chicca di un Salotto per la miscelazione di qualità, affidato all’appassionato Christian Comparone, che ha studiato una carta del tutto innovativa, basata sulle botaniche. Ma la vera festa è nell’ampio giardino, dove si può scegliere fra un servizio più classico, servito al tavolo, nella zona Locanda (in questa zona anche due piattaforme in legno chiamate Trabucchi) oppure si può restare nei pressi del chiosco, fra i tavolini e i teli della zona pic-nic. Qui il servizio è più semplice, affidato a cestini da pic-nic su cui viaggiano le vivande. L’accompagnamento beverage è sempre pensato da Comparone, ma con proposte più pop, che valorizzano la miscelazione all’italiana.
Borgo Pigneto
Via Prenestina, 216
Borgo della Mistica
Di giorno per approfittare della biopiscina, oppure di sera per godersi il tramonto sulle rovine dell’acquedotto Alessandrino. Il Borgo della Mistica è un altro catalizzatore delle attenzioni estive dei romani, che hanno apprezzato questa nuova apertura in un quartiere periferico, ma alla giusta distanza dal centro cittadino. Siamo nel quartiere Alessandrino, in quella che era un’antica tenuta, oggetto di importanti scavi archeologici nel corso dell’800. Viene acquistata dalla famiglia Federici negli anni Trenta e rimane per molto tempo una tenuta agricola, che nei primi duemila ospita anche diverse realtà sociali come la Cooperativa Agricoltura Capodarco e l’Associazione Volontari Capitano Ultimo Onlus.
Nel frattempo, su un’area attigua inizia la costruzione dell’Hampton by Hilton Rome East, aperto nel 2017 e adesso il Borgo della Mistica si aggiunge al progetto con il suo ristorante e la biopiscina. Due le linee di cucina, una è caratterizzata dalla pizzeria, affidata all’esperienza di Frumento, e l’altra è nelle mani della brava Ornella De Felice, già chef di Coromandel e di Eggs, dove ha affiancato Barbara Agosti negli ultimi mesi, prima di approdare alla Mistica, dove lavora i formaggi della tenuta, le uova di Arianna Vulpiani, le verdure di Capodarco.
Borgo della Mistica
Viale Marisa Bellisario, 300
Rinascente Enoteca La Torre
Da tempo in ristrutturazione, la Rinascente di piazza Fiume ha finalmente cominciato a svelare le sue carte, fra cui la zona dedicata alla ristorazione. Seguendo l’esempio della sorella più glamour di via del Tritone, la Rinascente ha dedicato l’ultimo piano alla Food Hall, dove comprare le eccellenze gastronomiche italiane e fermarsi per una sosta più o meno lunga. La zona ristorazione è stata interamente affidata all’Enoteca La Torre Group, che nel suo portfolio vanta anche l’indirizzo stellato di Villa Laetitia (chef Domenico Stile).
Dalla mattina all’ora dell’aperitivo ci si può concedere un breve ristoro fra colazioni dolci e salate, oppure con un piacevole aperitivo o uno spuntino veloce dalla carta bistrot. Più ampia la proposta della zona ristorante, affidata all’esperienza di Antonio Autiero, allievo di Stile, che ha studiato un menù trasversale, con carrelli gastronomici che esaltano la sala con le tartare (di salmone di di manzo) e con il famoso Circus dei dolci che conclude degnamente l’esperienza. Last but not least, la carta dei vini è curata da Rudy Travagli, pluripremiato maître sommelier di Villa Laetitia, che ha studiato una selezione adatta al contesto.
Rinascente Enoteca La Torre
c/o Rinascente Piazza Fiume
The First Musica
Fabio Pecelli, chef di Oliva
Chi dice The First a Roma sa che si parla di alberghi di lusso e ristorazione che va di pari passo. La nuova insegna The First Musica non è da meno, con due insegne gastronomiche complementari. Innanzitutto merita un cenno la posizione, sul lungotevere dei Mellini, in cima a un palazzotto che vede il centro storico: al quinto piano c’è la zona ristorante di Oliva, protetta da area vetrata, mentre fra sesto e settimo piano c’è il cocktail bar – pizzeria Alto (nomen omen: la posizione sul rooftop garantisce una vista notevole).
Il pizzaiolo Jacopo Mercuro, consulente di Alto
Protagonista della proposta gastronomica è lo chef Fabio Pecelli, con esperienze sia stellate che nella ristorazione da bistrot. Per Oliva ha pensato di concentrarsi sul meglio della cucina Made in Italy, con ricette classiche e riconoscibili, riproposte in chiave contemporanea, grazie alla tecnica acquisita negli anni e al largo uso della brace, che dona un gusto unico alle pietanze. Per Alto, Pecelli ha studiato una proposta più agile, che va ad accompagnare soprattutto il momento dell’aperitivo. In più, sul rooftop c’è la pizzeria con la consulenza di Jacopo Mercuro, il pizzaiolo che con la sua 180g ha contribuito alla rivalutazione della tonda romana e che aggiunge lustro al progetto.
The First Musica
Lungotevere dei Mellini, 26
50 Kalò
Ciro Salvo, pizzaiolo napoletano da centinaia di pizze al giorno con la sua 50Kalò di piazza Sannazzaro a Napoli, finalmente sbarca a Roma. È l’ultimo di una lunga schiera di napoletani alla conquista della Capitale (prima di lui Michele, Sorbillo, Di Matteo, Masardona), ma probabilmente il più atteso. In via Flavia 3, quartiere Pinciano, non lontano dalla stazione Termini e da piazza Fiume, dal 7 luglio 50Kalò a Roma dispone di un locale da 500mq su due livelli, circa 150 coperti e due forni per le pizze. Nessuna eccezione per la capitale: anche a Roma si farà come a Napoli, nessuna prenotazione, ma ci si metterà pazientemente in fila per sedersi (o si cerca di arrivare presto).
50 Kalò
via Flavia, 3
Pizzeria Extremis
“Sei già stato da Extremis?” è la domanda che serpeggia tra i foodie della capitale. Collocata in via di Pietralata, periferia Est della capitale, la nuova pizzeria si definisce non convenzionale e vede protagonisti tre giovanissimi: Mattia Lattanzio, Giovanni Giglio e Edoardo Cicchinelli. Cicchinelli è il selezionatore di materie prime, forte della sua esperienza con la sua azienda di distribuzione alimentare, la Ethical Food Selection, che punta tutto sui piccoli produttori etici. Giglio e Lattanzio sono i due chef prestati alla pizza, che condividono un passato in cucine blasonate, qualcuna stellata, ma che si sono incontrati davanti a un forno e appassionati al mondo della pizza. Qui l’illuminazione sulla via di Damasco e il sogno realizzato: aprire una pizzeria gourmet dove la pizza e i fritti sono “cucinati”, con il contributo di tecnica e creatività dei due chef-pizzaioli.
Fra le chicche, i fritti che si chiamano lingotti, i fritti al cucchiaio e la pizza Crumbly, una rivisitazione, croccante e friabile, della pizza al padellino. La tonda è di ispirazione napoletana, non mancano i classici, ma il consiglio è di affidarsi alle proposte creative, molte delle quali strizzano l’occhio al mondo veg. Sul fronte birra le etichette sono selezionate in collaborazione con Natural Born Drinkers, e per la carta dei vini, degli amari e dei distillati ci ha pensato Davide Merlini di Noi di Sala.
Pizzeria Extremis
Via del Casale Rocchi, 22
Polpetta Trastevere
Con la nuova apertura di Trastevere, il format Polpetta (slogan “tutto è polpettabile”) giunge a quota quattro. La curiosità è che la nuova sede si trova in un giardino interno che è proprio quello dove Raffaello si incontrava con La Fornarina, la sua musa. Una gradevole terrazza che si affaccia sulla Porta Settimiana da un lato e sulle mura romane dall’altro, a due passi dall’Orto Botanico. Le altre sedi sono a Ostiense, Monti e a Fiumicino e tutte prevedono un menù interamente a base di polpette, dall’antipasto al dolce. Altra novità, è consentito pagare in criptovalute attingendo i Bitcoin o Ethereum direttamente dal proprio wallet a portata di smartphone (portafoglio digitale).
Polpetta Trastevere
Via di Porta Settimiana, 8
Porcobrado
Dopo il grande successo delle sue box, il progetto del re del panino Angelo Polezzi sbarca finalmente nella Capitale. Siamo a via Urbana, nel cuore del quartiere Monti e l’apertura capitolina segue quelle di Firenze e Milano, dove i succosi panini di Porcobrado già registrano lunghissime file. Il format è semplice: inizia tutto nell’allevamento di famiglia, a Cortona, dove i maiali sono allevati all’aria aperta e alimentati con orzo e favino prodotti nel territorio. A Cortona avvengono anche la macellazione e la preparazione della carne, marinata, affumicata e cotta in barbecue a bassa temperatura, con una lavorazione che supera le 100 ore.
Anche il pane non è lasciato al caso, ma è preparato in house con grano Verna, un grano antico toscano (ora anche in versione gluten free). A completare il tutto, una selezione di salse anch’esse prodotte in casa (immancabili quella con la cipolla rossa, con jalapeno, vino Chianti e aglione) a cui si è aggiunto lo special della sede romana: la romanissima salsa Cacio&Pepe.
Porcobrado
Via Urbana, 31
Naturavino
Gli appassionati di vino naturale già conoscevano bene questa insegna: Naturavino. Prima in zona Marconi, ora riparte da Villa Bonelli con uno spazio più ampio e un’offerta food&wine (ma sempre più wine che food). Padroni di casa, Massimo Ambra, che già i più affezionati hanno avuto già modo di conoscere a Marconi, a cui si è aggiunto Gino Manfredi, esperto comunicatore del vino. Entrambi appassionati di vini naturali, li propongono in un ambiente industriale, con arredi in legno e ferro e intonaco grezzo alle pareti. Obiettivo 500 etichette, tutte naturali, e grande rotazione dei vini in mescita, in modo da poter fare assaggiare sempre qualcosa di nuovo agli appassionati, inoltre una proposta food basata anch’essa sulla ricerca delle ottime materie prime, lavorate il meno possibile.
Naturavino
Via Luigi Angeloni, 102
Elvis Wine Bar
Un’altra apertura a tutto vino, in questo caso a due passi dal quartiere Africano. Siamo in via di Priscilla e tutto nasce dalla necessità di un gruppo di amici di avere un posto loro dove incontrarsi. Socializzazione è la parola d’ordine, “Vino, chiacchiere e storie di marciapiede” il pay-off di questa vineria “rock” inaugurata ad aprile. La musica è parte integrante del progetto, così come la buona abitudine di invitare i produttori a raccontare le proprie storie e i propri vini in prima persona. La selezione dei vini è affidata al sommelier Massimiliano Cinque, che cerca i migliori prodotti, mai scontati fra l’Italia e l’estero. Da Elvis non si cucina, ma non è detto che non si mangi bene, perché in accompagnamento al vino, l’idea è di proporre delle selezioni di “cose buone”.
Elvis Wine Bar
Via di Priscilla 110/112
Federico Prodon Pâtisserie
Una nuova pasticceria di ispirazione filo-francese sta facendo parlare di sé in città, con una doppia apertura: la prima è quella della Pâtisserie di Borgo Pio, a un passo dal Vaticano, a cui è seguito il banco al Mercato Centrale nello spazio riservato proprio ai dessert. Un passato da broker assicurativo, Prodon ha sempre coltivato una grande passione per la pasticceria, che lo ha portato a partecipare nel 2014 a Bake Off Italia, quindi i corsi professionali e le collaborazioni con Agrimontana e Domori hanno fatto il resto, facendo dimenticare i numeri all’ormai pasticcere professionista.
Nella sua boutique verde Tiffany, Prodon ha unito le sue passioni, con una zona libreria dedicata ai testi di settore, un angolo galleria d’arte e un giardino con una ventina di sedute per godersi i dolci comodamente seduti. Monoporzioni, mignon, biscotti, torte da forno e altre dolcezze ammiccano dal banco e invitano al peccato di gola.
Federico Prodon Pâtisserie
Vicolo del Farinone, 19
Cavalletti Caffè
La storica pasticceria di via Nemorense per i romani è sinonimo di millefoglie dal 1951. Negli ultimi anni Cavalletti ha iniziato il suo piano di espansione oltre il quartiere Trieste, aprendo già a Vigna Clara e nel quartiere Colli Albani. E ancora il nuovo format Cavalletti Caffè, che già aveva visto la luce in via della Croce e che adesso apre a Viale Parioli, nel cuore dell’omonimo quartiere. Tra le novità proposte in questo Cavalletti versione bar, non poteva mancare un millefoglie “da passeggio”, ovvero una monoporzione della loro torta più famosa e per la bella stagione è arrivato anche il gelato artigianale al gusto del celebre zabaione della casa. Una selezione pregiata di tè e caffè, fa il resto, oltre ai lievitati della colazione e ad altri prodotti della pasticceria.
Cavalletti Caffè
Viale Parioli, 45