Il cibo cucinato il giorno prima non si butta, certo, ma molto probabilmente dovrete riscaldarlo. Attenzione però! Secondo Michael Mosley, divulgatore scientifico della BBC, è una pratica pericolosa.
E il problema non è il microonde come qualcuno potrà prontamente esclamare.
In un suo articolo lo studioso elenca tutti i rischi che comporta riscaldare il cibo che è stato già una volta cucinato.
Quindi pratica sbagliata tout court? Non esattamente, bisogna però farlo con criterio.
RISCALDARE IL CIBO: PERCHÈ È PERICOLOSO?
Uno dei rischi più grandi, infatti, è l’intossicazione alimentare: “Un milione di persone ogni anno in UK si intossicano, metà proprio da quello che cucinano (soprattutto in occasione dei barbecue estivi e gli avanzi dalle feste di Natale). Almeno 100 persone all’anno (spesso molto giovani o molto vecchie) possono addirittura morire a causa di queste intossicazioni”.
Così parla nel suo articolo Michael Mosley, dando un quadro davvero critico di una pratica alimentare fra le più comuni: basta pensare agli avanzi, o al pranzo che si porta a lavoro, cucinato a casa e poi riscaldato in ufficio con mezzi di fortuna.
Il problema è ovviamente nei batteri: quando si riscalda un piatto in modo sbagliato, infatti, alcuni batteri - quelli responsabili dell’avvelenamento - non vengono eliminati.
Vi verrà in mente il pericolo Salmonella, di certo, ma non è il solo caso.
Uno dei batteri più pericolosi è il Campylobacter, presente sulle carni di pollo che compriamo al supermercato. In genere con una cottura accurata questo batterio viene eliminato, ma una volta che è cucinato c’è il rischio che i nuovi batteri si riformino. Uno dei posti dove più facilmente si possono riformare i batteri è il frigorifero, quando inseriamo il cibo ancora caldo o addirittura bollente.
In quel caso il nostro avanzo può far salire la temperatura media del frigorifero, rendendo l’elettrodomestico un luogo ideale per il proliferare di altri batteri.
RISCALDARE CORRETTAMENTE IL CIBO, SENZA PERICOLI
Quindi il primo step è quello di far raffreddare per almeno due ore il cibo fuori dal frigo, coperto, e solo in un secondo momento conservalo nel frigorifero.
Ma poi come riscaldare correttamente senza pericoli?
In realtà la pratica in questo caso è molto intuitiva: quando si ricuoce un cibo, bisogna assicurarsi che non ci siano parti ancora fredde, cosa che accade soprattuto con il microonde.
In questo caso basta rigirare il cibo, mescolare nel caso di un primo o una zuppa.
IL RISO: UN INSOSPETTABILE NEMICO
Ma oltre la carne, ovviamente il pesce e le uova, quali sono i cibi più pericolosi da riscaldare?
Non ci crederete ma nella lista nera c’è il riso.
Proprio il riso può contenere un batterio, il Bacillus cereus, che causa intossicazioni simili a quello dello Stafilococco.
In genere questo batterio viene ucciso dal calore, ma prima di essere annientato può rilasciare delle spore tossiche e soprattutto resistenti al calore. Quindi attenzione a lasciare il riso tutta la notte a temperatura ambiente: se lo cucinate e vi avanza mettetelo in frigorifero una volta raffreddato. E se lo trovate in un buffet e avete paura che sia lì da molto tempo, forse è meglio non mangiarlo.