Un italiano solo, di notte, in un grande albergo di Shanghai, in preda all'insonnia da jet-lag e al desiderio di mangiare qualcosa. E' l'inizio di una inaspettata, piacevole avventura che costituisce la trama dello short film della nuova campagna Live in Italian - Practice the Art of Fine Food Every Time you Can di S.Pellegrino, diretta da Antony Hoffman. Finirà nella cucina - chiusa - dell'hotel, in compagnia di altri due ospiti, davanti a un piatto di spaghetti al pomodoro fumanti (cucinati con una ricetta di Oldani, però).
L'italiano è Pierfrancesco Favino, uno degli attori italiani più apprezzati anche all’estero, che ha lavorato con registi come Ferzan Ozpetek e Gabriele Muccino, e internazionali come Ron Howard e Spike Lee.
"Con questo film non vogliamo solo trasmettere la passione per il cibo, ma dimostrare come l'autenticità italiana sia in grado di trasformare momenti ordinari in straordinari e inaspettati", spiega Favino di ritorno dal set.
Finora lei non aveva mai accettato di girare un commercial. Perché ha deciso di farlo?
Per quello che S.Pellegrino rappresenta in tutto il mondo: la cultura italiana, il lavoro, la tradizione, la storia e la capacità di esportare un’idea positiva dell’Italia. E’ una cosa che spero un giorno possa essere associata anche a me... Mi piacerebbe che un giorno si possa pensare lo stesso di me.
Che cosa c'è di "molto" italiano in lei?
La generosità, così come l'ospitalità, la curiosità nei confronti del mondo. Siamo dei viaggiatori, e ci piace sapere cosa accade intorno a noi. Sono tutti aspetti che appartengono alla cultura italiana.
Hai mai vissuto un’esperienza simile a quella del film: un episodio - legato al cibo - che esce piacevolmente dalle consuetudini?
Una volta stavo girando un film in un piccolo paese del Sud Italia, dove c'era un solo ristorante. Io e la troupe alloggiavamo proprio sopra quel ristorante. Quando volevamo mangiare qualcosa bastava bussare alla porta del ristorante, il gestore ci apriva e ci faceva entrare. Una volta – era il suo turno di risposo - ci ha dato le chiavi e ci ha detto: "Fate da soli".
Se fosse un regista quale piatto userebbe per una scena di seduzione?
Forse è un cliché, ma credo che sceglierei l'aragosta e, perché no, anche un bel piatto di pasta.
Il piatto che la fa impazzire?
Un piatto che sembra semplice, ma non lo è: la Carbonara. Impazzisco anche per la pasta con il ragù di spigola.
Il suo miglior ricordo legato al cibo?
Tempo fa stavo partecipando a un workshop in Toscana. Finito di lavorare, ci siamo seduti sulle scalinate di una chiesa a mangiare pane appena sfornato, vino, formaggio. Con gli amici… E’ stato perfetto.