Inaugura ufficialmente oggi, 3 dicembre 2021, Uovodiseppia Milano, il primo bistrot di Pino Cuttaia nel capoluogo lombardo. Si trova all’interno di Ariosto Social Club, location dalle mille sfaccettature che ha dato nuova vita a un vecchio hotel a due passi dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Lo chef siciliano, due stelle Michelin a La Madia di Licata, approda con la sua cucina in un contesto dal mood contemporaneo, dentro una struttura vocata all’accoglienza a 360 gradi, tra hotel apartment, boutique, palestra e spa. “Sono molto contento di aprire finalmente a Milano”, racconta Cuttaia, “questo è il posto giusto per assaporare piatti siciliani di casa come la pasta con le sarde. Quella che proporrò qui sarà una cucina domestica, ma pensata da uno chef”.
Uovodiseppia, come molti ricorderanno, è anche il nome della gastronomia di Cuttaia a Licata, che riprende il titolo di una celebre creazione dello chef, scelta nel 2014 come piatto simbolo di Identità Golose.
Uovodiseppia Milano, la location
Cucina a vista e due sale affacciate sull'elegante corte interna di Ariosto Social Club: Uovodiseppia Milano si presenta così, come un bistrot semplice, aperto a pranzo e a cena, dove assaporare portate che rimandano alla cucina casalinga siciliana.
Gli spazi riflettono il concept e l’atmosfera della struttura, un edificio Liberty del 1903, che è stato completamente ristrutturato e dotato di nuovi impianti. Il progetto è stato curato dallo Studio Colombo e Omodeo che ha ripensato tutti gli ambienti della palazzina, studiandoli per essere valorizzati in maniera funzionale, nel recupero dei dettagli stilistici originali e nel rispetto dello spirito.
Ecco allora un bistrot sobrio con dettagli preziosi, dove l’ottanio delle pareti duetta con la foglia d’oro, scelta come rivestimento capace di donare luce agli ambienti.
Uovodiseppia Milano, il menu
“Ho selezionato una brigata giovane ed eterogenea, i ragazzi arrivano da diverse realtà e culture”, spiega Cuttaia, che qui propone piatti all'insegna del comfort. E interpreta la gastronomia sicula alla sua inconfondibile maniera, con guizzi di genio contemporaneo che rivelano i sapori della tradizione. Ma non mancano omaggi al Nord e alla città meneghina.
Protagonista è la materia prima, il prodotto di stagione che viene valorizzato a tutto tondo. Si comincia dal Macco di fave e seppia, una coccola per il palato che rilegge la classica crema di legumi e verdura con gnocchi ittici a base di seppia, appunto. Oppure, si può optare per Merluzzo all’affumicatura di pigna, una moderna pizzaiola che conquista con sentori intensi e con una grammatica contemporanea.
Ancora, i profumi dell'isola siciliana sono racchiusi in primi piatti come il Risotto con ragù di triglia e finocchietto selvatico sotto forma di arancino/a, presentato con l'iconica coda. Poi, Pasta fresca al nero di seppia e Minestra di aragosta d’amare.
Tra i secondi piatti, ecco il gustoso Capocollo di maialino nero dei Nebrodi, la Ricciola all’acqua di mare o la Spigola in crosta di sale con insalatina d’arancia.
Mentre tra i piatti inediti, pensati in omaggio alla città di Milano, voilà lo Spaghetto “alla milanese” con mollicata alle cipolle: una ricetta della tradizione siciliana, riattualizzata dallo chef. "Una sorta di pasta con le sarde e il finocchietto. Quando non c’era il pesce, infatti, si era soliti chiedere come la fai la pasta oggi? “, spiega lo chef. “La risposta era alla milanese, a ricordo del fatto che a Milano non c’è il mare”. Ecco allora una versione con mollica atturrata (il tipico pane tostato in padella, un tempo considerato il formaggio dei poveri), le acciughe e un po’ di masculino, ossia un’acciuga più piccola.
Una dedica a Milano è rappresentata anche dall'Uovo a cotoletta, un uovo che nella sulla semplicità diventa goloso, impanato con mollica di pane, aglio e prezzemolo.
Da non perdere, per un dolce epilogo, il goloso cannolo secondo Cuttaia, che si traduce in Cornucopia di cialda di cannolo con ricotta di Cammarata. Quando l'abbondanza sposa la grazia.
Tutte le foto sono di Luca Matarazzo