Dopo quasi 30 anni di anonimato il vermouth torna in auge: una ricetta di cocktail facile e veloce, perfetta per l'aperitivo e personalizzabile a piacere. Conoscete la sua storia? Le origini del Vermouth risalgono all’Impero Cinese: tra il 1250 e il 1000 AC si usava un vino di erbe a scopo medicinale. Ma la ricetta più famosa è nata intorno al 1700 a Torino, dove si pensò di aromatizzare del buon vino liquoroso. Con cosa? Spezie, radici ed erbe, di vari tipi e in vari dosaggi. In breve tempo, nei raffinati caffè-salotto della città, il vermouth divenne l'aperitivo preferito.
Ma torniamo alla ricetta di vermouth fatta in casa: ecco gli step fondamentali
1. SI PARTE DAL VINO
Si parte dal vino: vino bianco, per la precisione, meglio se proveniente da Catarratto, Clairette blanche, Piquepoul e Trebbiano. Esistono anche vermouth rossi e rosé, ma non fanno parte della tradizione. A questi vini (a bassa gradazione) si aggiunge una piccola percentuale di grappa per arrivare a circa 14-16°.
2. TUTTI GLI INGREDIENTI
Per preparare il vermouth servono: un litro di vino, 200 ml di grappa, 100-150 grammi di zucchero, tre stelle di anice e una manciata di foglie di Artemisia Vulgaris. Quest’ultima è un’erba spontanea ormai diffusa ovunque, ma se non la trovate rivolgetevi a un’erboristeria. In un vaso mettete vino e foglie di Artemisia, chiudete e lasciate macerare per una settimana.
3. FILTRARE E LASCIARE MACERARE
A questo punto filtrate il liquido e versatelo in un altro vaso, dove aggiungere zucchero, grappa e anice. Mescolate delicatamente, poi chiudete e lasciate a macerare almeno dieci giorni in un luogo buio e fresco. Infine, filtrate e travasate in una bottiglia di vetro, da conservare in frigorifero.
4. VERMOUTH E COCKTAIL FAMOSI
Si gusta così com’è, freddo e in un bicchiere largo, oppure si usa come base per i cocktail. Il più famoso, ovviamente, è il Martini: 2/10 di vermouth e 8/10 di gin, miscelati in un tumbler (tenuto preventivamente in freezer). Se sentite parlare di vermouth dry non spaventatevi e non fatevi cogliere impreparati. È una variante francese in cui il vino viene lasciato a contatto con l’aria per qualche giorno: basta usare un vino invecchiato per ottenere il medesimo risultato.
5. IL VERMOUTH IN CUCINA
Infine, non ignorate le potenzialità del vermouth in cucina. Il suo impiego migliore è negli arrosti e nei brasati, a cui dà un gusto caratteristico: aggiungetelo in cottura e fatelo sfumare. Provatelo nelle creme dolci, che acquisteranno un sapore più casereccio. E adesso, mentre lasciate macerare il vino, pensate a qualche stuzzichino per i futuri aperitivi a base vermouth.