C'è una terra, tra Toscana ed Emilia Romagna, di sapori forti e tradizioni secolari. Patria di una cucina saporita e intensa, basata su pochi ma genuini ingredienti: castagne, funghi, pane sciapo ma condimenti saporiti, pasta fresca e selvaggina locale. È in questa terra che lavora Lucia Antonelli, chef de La Taverna del Cacciatore a Castiglione dei Pepoli e da poco autrice di Cucina di Frontiera. Ricette di montagna e Tradizione (12.67 euro, Minerva Edizioni).
Nata a Castiglione da una "famiglia montanara", l'Antonelli è cresciuta - unica nipote femmina - nelle cucine di casa, istruita dalla nonna e dalla mamma. Pasta fresca in primis: al punto che quest'anno, per la seconda edizione di seguito, i suoi tortellini sono stati giudicati i migliori della regione. Un bel traguardo per una che ha studiato per diventare insegnante di educazione fisica. La Taverna del Cacciatore era il ristorante dei suoi suoceri, e lei ha iniziato a lavorarci relativamente tardi, ne 1991, a 27 anni.
Nel libro potete avere un assaggio, pur virtuale, della cucina della Taverna: a metà tra tradizione emiliana e tradizione toscana, Crescentine condite e Schiacciata alla fiorentina. Un'introduzione breve e sobria, ricette semplici, niente frizzi superflui e manie di grandeur: un ricettario nel senso originario del termine, come se ne trovano ancora pochi. Il posto d'onore, ovviamente, spetta alla selvaggina e alle castagne. Da provare le Pappardelle al rosmarino con fagianella o i Germani con pancetta e uva e - come alternativa per gli amici vegetariani - i Ciacci (crespelle di farina di castagne) con pecorino, noci e radicchi amari o la Polenta di castagne con uova e formaggio.