L'edizione 2020 della Guida Michelin, oltre ad assegnare la terza stella Michelin ad Enrico Bartolini, ha portato a Milano altri due indirizzi stellati It e L'Alchimia.
Quest'ultimo è un progetto di Alberto Tasinato, che qui si occupa di sala e vini, in cui la contempranea eleganza del ristorante incontra la cordiale informalità del lounge bar. Ad occuparsi della mixology è il bar manager Valerio Trentani, mentre in cucina troviamo, dopo un primo esordio con Davide Puleio, lo chef Giuseppe Postorino.
L'Alchimia, il locale

Lungo viale Premuda, uno dei lati di quel quadrilatero gastronomico che è diventata la zona Risorgimento, le vetrine de L'Alchimia iniziano già a raccontare un locale moderno, diviso tra sala e bar ma accomunato da un arredamento essenziale e garbato.
Nell'area lounge bar vengono serviti calici o cocktail creativi, ideali per un aperitivo - affiancati dalle piccole proposte della cucina - o per un after dinner. L'area dedicata si divide in due sale, la prima con tavoli alti e relative sedute, accanto al fornito bancone dal tocco d'antan; la seconda, più intima, con comodi divanetti.
Si divide in due parti anche la sala ristorante, scaldata dal parquet a terra ed un soffitto a travi con qualche mattone a vista. In una prima sala è possibile cenare su divani bassi o poltrone di design, mentre la seconda è provvista di sedute più canoniche. C'è infine una sala privata di dimensioni ridotte, con vista sulla cucina e un tavolo da circa otto coperti.

Al piano inferiore mostra tutto il suo fascino il regno di Tasinato: l'antica e fornitissima cantina.
D'altronde Tasinato è un sommelier di certa caratura, con esperienze da Trussardi alla Scala, da Berton e soprattutto dal Ristorante Seta del Mandarin Oriental, dove nel tempo è diventato, da restaurant manager del bistellato guidato dallo chef Guida, Food&Beverage Manager dell’intero hotel.
L'Alchimia, il menu

La cucina di Giuseppe Postorino, che ha appena dato il cambio ad Andrea Alfieri al Da Noi In, affonda le sue radici nella tradizione italiana e la restituisce in tavola in versione fine dining.
Due i percorsi degustazione. Il menu classico, una sorta di primo approccio a L'Alchimia, composto da tre portate: l'Uovo morbido, vichyssoise, acqua di porri, tuberi croccanti e spuma di Parmigiano Reggiano; il Risotto Milano-Langhe; la Guancia di vitello brasata all’Alchimiè con puré di patate ratte. Il menu Alchimia interpreta il nome alla lettera e si basa sulla trasformazione delle materie prime nel massimo rispetto. Per questo percorso non ci sono piatti fissi ma è lo chef Postorino a lasciarsi guidare dal proprio estro.

Tra i piatti più intriganti da segnalare in carta, tra gli antipasti, la Ricciola cruda, culatello, pomodoro confit e crema di arachidi o le Animelle di vitello dorate, cavolo nero, caviale Calvisius Tradition e katsuobushi.
Tra i primi ecco lo Spaghettone aglio, olio e peperoncino con fonduta d’alpeggio e i Ravioli del plin con sugo ai tre arrosti.
Spiccano infine tra i secondi il Rombo arrosto, foie gras, funghi crudi e cotti e limone greco e un'iconica Costoletta di vitello alla milanese, patate Ponte Nuovo e pomodoro.
Cosa: L'Alchimia
Dove: viale Premuda 34, Milano
Info: Sito