L’estate in città porta con sé aria di novità. Le temperature più alte, il bel tempo, la voglia di mangiare all’aperto e di scoprire nuovi ristoranti a Milano scandiscono sempre più le giornate nei mesi estivi. Dopo avervi illustrato i migliori cocktail bar con cucina, le nuove pizzerie e importanti "arrivi" in città come quello di Antonella Ricci e Vinod Sookar con Ricci Osteria, del locale total pink El&n, o l'attesissimo ristorante di Andrea Aprea all'interno del Museo Etrusco, eccoci pronti a darvi qualche dritta sugli indirizzi di nuova apertura.
Dalla bakery di Hong Kong al locale di cucina nikkei, dagli spazi di ispirazione mediterranea al nuovo mozzarella bar: ecco tutte le nuove aperture da non perdere a Milano.
Ristoranti a Milano: le nuove aperture dell’estate 2022
Hekfanchai Bakery
Ha inaugurato a maggio, in via Paolo Sarpi, nel cuore della Chinatown meneghina, Hekfanchai Bakery, la quinta insegna del gruppo che vede alla regia il founder Eric Yip e lo chef King Cheung. Il gruppo, da più di un anno, sta diffondendo a Milano la cultura gastronomica di Hong Kong. Così, dopo il primo bing-shi (aperto in via Padova nell’ottobre 2020), seguito dai locali di via Niccolini e di via Sforza, e dal ristorante fine dining Hekfan in Brera, ecco che arriva un format inedito, incentrato sulla tradizionale pasticceria di Hong Kong.
Con una formula all day long (apertura dalle 11 alle 22), Hekfanchai Bakery si divide in due spazi: da un lato la caffetteria e il bancone con esposte le piccole specialità che cambiano quotidianamente, e gli scaffali con tutte le confezioni brandizzate; dall’altro, la vetrina per il take away, i pasticcieri preparano al momento i tipici street food di Hong Kong: dagli Egg waffle skewer–waffle (di forma sferica, presentati su stecchini di legno da passeggio), ai Teamed rice cup cake with red beans, i celebri “lecca-lecca” con zucchero e fagioli rossi. All’ora dell'aperitivo, si bevono birre cinesi artigianali, alla spina e in bottiglia, cocktail classici e analcolici. Non mancano proposte salate, come i croccanti Toast di gamberi al sesamo.
Mamba
Si chiama Mamba il nuovo concept affacciato sulle Colonne di San Lorenzo, che coniuga i cocktail con le proposte culinarie di Rafael Rodriguez, lo chef peruviano che i palati milanesi hanno imparato a conoscere con le sue specialità di cucina nikkei, e che vanta importanti esperienze come quella al Maido di Lima, punto di riferimento mondiale, al settimo posto nella lista The World’s 50 Best Restaurants 2021.
Ecco allora piatti che fondono la tradizione gastronomica peruviana con quella giapponese, da abbinare alle creazioni liquide del cocktail bar, che declina la sua proposta in drink internazionali affiancati dai sorsi tipici della tradizione peruviana, a partire dal mitico Pisco Sour. Tra i fiori all’occhiello, una selezione di 50 etichette di gin, che lo rendono un “Exclusive Gin & Tonic Club”. Da provare? Oltre al tradizionale ceviche, ecco una selezione di maki nippo-peruviani come il Maki Acevichado, un roll di riso farcito con avocado, gambero in tempura, fette sottili di tonno, salsa acevichada, chalaquita e chip di camote. Non manca un menu Special, con una selezione di quattro piatti, tra cui il Chicharron de chancho e tortino di patate, uno dei classici piatti dello street food peruviano, a base di maialino cotto a bassa temperatura, servito co un tortino di patate e radici andine. Una location perfetta per l’estate: con la calda stagione, il locale apre le sue vetrate, generando una continuità spaziale tra l’interno e il dehors con 30 posti.
Rua
Si inizia a viaggiare a partire dalla tavola da Rua, nel cuore del quartiere Isola a Milano. Un’insegna con un nome che fa riferimento all’itinerario gastronomico (Rua significa “strada” in portoghese), ricco di sapori ed emozioni, che intende percorrere il fondatore e chef Francesco Zucchi Ricordi. Si tratta, infatti, di un ristorante che rivisita i piatti tipici della cucina regionale italiana, da Nord a Sud, con un twist giovane e attuale.
Ecco allora grandi classici come i mondeghili (le tipiche polpette milanesi), proposti con salsa verde al prezzemolo, o il vitello tonnato con spuma di tonno, un piatto che omaggia lo chef Diego Rossi del ristorante Trippa di Milano. Ma anche la pasta fresca fatta in casa, secondo tradizione, come i caratteritsici mandilli de sea (“fazzoletti di seta”), un formato ligure simile alle lasagne, preprati con sfoglia al nero di seppia e conditi con pesto e crudo di gamberi rosa. Si arriva nel Lazio, invece, con i tonnarelli all’amatriciana, con sugo di datterini gialli, cotenna soffiata e pecorino “Fiore Sardo”, tutelato come Presìdio Slow Food. E ancora, cotoletta alla milanese e polpo con olive taggiasche, biete colorate e fave di Carpino, a richiamare le atmosfere del Sud. Ci si accomoda all’interno, ammirando la location dallo stile contemporaneo, eclettico e minimalista, oppure all’aperto. Immergendosi nella vivacità dell’Isola.
Locale
Si trova in via Domenico Cirillo, a pochi passi dall’Arco della Pace, il ristorante Locale. Un nome che svela subito l’intento sostenibile alla base dell’approccio gastronomico: dare spazio a piccole realtà produttive del territorio, che si trovano a non più di 100 chilometri di distanza da Milano. Uno spazio nato da un’idea di Veronica Pagani e Gaetano Spadoni, che si pone l’obiettivo di dare valore a piccole (e sostenibili) eccellenze locali che non seguono produzioni intensive, riscoprendo il territorio e reinterpretandolo in cucina.
Il ristorante nasce dall’incontro tra Veronica e Gaetano. Milanese lei e siciliano di origine lui, hanno trasformato un sogno in realtà. Il menu cambia ogni settimana secondo mercato, proponendo un’esperienza decisamente “slow”: ogni portata è il risultato dell’incontro di storie e sapori, che vengono narrate con genuinità e passione dai due founder. In carta, ecco varietà di verdure provenienti dal Consorzio del Parco Agricolo del Ticino, oltre a una selezione di carni di alta qualità di animali allevati e nutriti nel territorio limitrofo a Milano, provenienti da piccole aziende agricole selezionate e certificate. Ricca la proposta beverage, che spazia dai vini sperimentali Rukh e Theia di Nove Lune alle etichette Lanthano e B Riserva di Giorgio Mercandelli. Notevole la bottigliera, con gin di Eugin e F205 e il “whisky” di Strada Ferrata. Il consiglio per vivere un’esperienza Locale e en-plein-air? Prenotare, nel weekend, il cestino di vimini per fare un picnic nel vicino Parco Sempione ritmato da salumi di tre carni diverse, formaggi da latte di capra, pecora, mucca e bufala, quiche di verdure e dolce.
Obicà Cusani
Non è una novità, ma una nuova location che avvia una nuova fase per un noto brand della ristorazione. Obicà, il Mozzarella Bar che da anni ha preso per la gola i milanesi e non solo, ha inaugurato un nuovo spazio in via Cusani, in pieno centro, all’interno dello storico edificio liberty all’angolo con via Broletto.
Il Gruppo ha deciso di intraprendere il nuovo percorso della sua storia iniziata nel 2004, nel nome di un rebranding. L’apertura di Obicà Cusani, infatti, è la prima tappa di un processo di evoluzione del marchio, fortemente voluto dalla famiglia Scudieri (già alla regia del marchio Eccellenze Campane), che nel giugno 2021 ha acquisito il gruppo. In primo piano, Mozzarelle di Bufala Campana dop (in versione classica, affumicata o bocconcini) e i piatti della tradizione italiana, da assaporare in uno spazio dal design curato dallo studio di architettura Labics, che ha concepito gli interni come spazi urbani pronti ad accogliere un pubblico alla ricerca di un momento di informale convivialità. Tra le chicche da provare anche stracciatella e burrata pugliesi e ricotta di bufala da degustare in abbinamento sia a Small Plates di salumi, verdure e piatti caldi, che a lievitati come gnocco fritto, focacce e crostini in diverse varianti. da provare anche la novità della carta, che è il nuovo impasto della Pizza Obicà, preparato con lievito madre.
Quore Italiano Via Dante
Ci troviamo di fronte a un’altra espansione estiva, in pieno centro a Milano. Quore Italiano, l’insegna guidata da Marcello Rizza e Giuseppe Biani, ha aperto il sesto ristorante in città, in via Dante, a pochi passi dal Duomo. Il gruppo ha inaugurato la nuova location stilando un manifesto gastronomico a difesa dell’italianità a tavola: un decalogo per sfatare i luoghi comuni più diffusi all’estero e valorizzare la cultura gastronomica del Bel Paese. Ecco allora diktat che esprimono la quintessenza della tradizione made in Italy come “Gli spaghetti si arrotolano esclusivamente sulla forchetta, vietato usare il cucchiaio!”, oppure “Alfredo non è mai stato il nome di un piatto” e “La pizza si mangia con le mani”.
All’interno, un rigoglioso giardino avvolge l’intera stanza, una piccola sala al piano meno uno e un dehors. Cosa ordinare? Si va dalla caprese rivisitata al vitello tonnato con misticanza, nocciole piemontesi e limone caramellato. Per quanto riguarda la proposta pizza, ecco un nuovo impasto senza lievito, digeribile e croccante, declinato in tanti modi.
A 3 Strati
Si chiama A 3 Strati il nuovo format appena inaugurato in corso San Gottardo a Milano, a due passi dalla Darsena, nato dalla passione di Amalia e Adriano, due giovani imprenditori che hanno deciso di rendere protagonista il club sandwich americano, proponendolo però in veste italiana. Così, il classico sandwich “a tre strati” di ispirazione statunitense viene riletto con una serie di ingredienti e materie prime selezionate, espressione del made in Italy.
Il locale è aperto a colazione, pranzo, aperitivo, e offre anche altri piatti. Da provare? Gli Special, che declinano morsi dai sapori internazionali, dal club sandwich Pastrami al Pulled pork (preparati con carni nostrane in arrivo dalla Brianza). Non mancano proposte ricercate come il club sandwich con hamburger di Angus o con tartare di scottona, ma anche interpretazioni a base di pesce quali salmone e avocado o fresh tuna. Ancora, le Torri salate ricordano i French toast e sono composte da pane tostato a tre strati imbevuto in un composto di latte, burro e uova. Da non perdere il brunch “a tre strati” proposto nei giorni di apertura, dalle 10 alle 16, declinato in tre diverse varianti (Goloso, Energico e Salutare), accompagnate da caffè americano o cappuccino e spremuta d’arancia fresca.
Pane & Trita
Non è una novità, ma segnaliamo qui Pane & Trita perché ha un nuovissimo menu estivo, che rivoluziona l’offerta e prende per la gola con proposte inedite davvero interessanti e giocose. Perfette per l’estate a Milano. Il locale di via Muratori, in zona Porta Romana, è la costola milanese dell’omologo brianzolo, a Seregno, fondato da Pabel Ruggiero e Filippo Lo Forte. Oltre all'hamburger declinato in chiave “gourmet”, qui è protagonista il sushi del macellaio, ma con la bella stagione il locale inaugura una inedita collezione, molto colorata e provocatoria.
Ecco allora il variopinto Cono del Macellaio, ossia una parigina da cono gelato ripiena di tartare con sfere di carne di manzo avvolte nel cocco, ma anche l’Uniporco (un burger a base di pane rosa glitterato con tartare di Angus, burrata, avocado, lattuga, pulled pork, crunchy nachos alla curcuma, crema di formaggio alla barbabietola e maionese arcobaleno). Oppure ancora, la rivisitazione di un grande classico della tradizione italiana, La Brioche Siciliana, ripiena di tartare di fassona, avocado di Trapani, crema di ricotta agli agrumi e granella di pistacchio. Tutto super "instagrammabile".
Ciopa
Si chiama Ciopa e prende nome dalla tipica pagnotta veneta il nuovo progetto di Sandra Tasca. Molti ricorderanno il primo locale dell’oste vicentina, Tàscaro, attualmente in zona Isola, ispirato ai bacari veneziani. Ora, sempre in via Thaon De Ravel, ma al civico 12, la giovane patron ha inaugurato il 4 luglio questo piccolo forno di quartiere, realizzando un sogno. Uno spazio che nasce dopo mesi di ricerche, sperimentazioni e impasti con il panificatore veneto Stefano Folco.
Da provare le Ciope, i caratteristici panini di forma tonda, realizzati con una farina monocultivar di un frumento degli anni Cinquanta, che rende particolarmente croccante la crosta, ma anche le Cioppette preparate con farina di grano duro, biscotti dolci come i Bussolà, pizze alla pala con farciture stagionali e pani regionali: tutto realizzato con farine di grani antichi e lievito madre, lievito di birra o lievitazioni miste, a seconda del prodotto.
e/n Enoteca Naturale
Non è proprio una nuova apertura, ma i fan di e/n Enoteca Naturale, punto di riferimento a Milano per gli amanti dei vini non convenzionali, saranno contenti di sapere che il locale affacciato sulla Basilica di Sant’Eustorgio, che sorge negli spazi di Casa Emergency, si è trasformato in un vero e proprio ristorante. Non più solo “wine bar con cucina”, dunque, ma indirizzo per mangiare e bere naturale, dove provare il menu del giovane chef Gianmaria Errico (già demi chef di Aska, due stelle Michelin a New York e di Da Vittorio, tre stelle Michelin a Brusaporto, Bergamo). Con grande entusiasmo, il cuoco di origini bergamasche, classe 1995, ha impostato il nuovo corso dell’offerta gastronomica di e/n, proponendo un menu che cambia due volte al mese.
Parole d’ordine? Stagionalità e pulizia dei sapori, che prendono vita in percorsi di quattro portate all’insegna della convivialità e del fatto bene. Il menu degustazione (40 euro bevande escluse, su prenotazione) si chiama La cucina/giusta in quattro giri ed è disponibile dal lunedì al sabato a cena, ma anche il sabato e la domenica a pranzo. L’idea? “Servire piatti che siano accessibili a ogni palato e a ogni personalità”, spiega lo chef, che spazia dai Casoncelli al Pomodoro cuore di bue alla brace con broccoli fermentati e aglio orsino, dal Manzo alla brace con porro, maionese alle foglie di fico e abete rosso al Budino al cioccolato con crème fraîche e ciliegie.