«Per più di un anno siamo stati il paradiso dei vecchietti da cantiere». Così, qualche giorno fa, il patron Fabio Spada ironizzava su Facebook a proposito dei tempi lunghi e della complessità dei lavori che hanno impegnato lui, Cristina Bowerman e una nutrita squadra di professionisti nella creazione del nuovo Romeo Chef & Baker. È stato sicuramente il progetto più atteso dell’ultima stagione romana e il prossimo 13 marzo aprirà ufficialmente le porte su piazza dell’Emporio, all’angolo con Lungotevere proprio di fronte al “Cremlino”, il bellissimo palazzone d’epoca che segna i confini del quartiere Testaccio.
Un progetto non solo atteso, ma anche particolarmente ambizioso: uno spazio di oltre 2mila metri quadri, incastonato sotto il Colle Aventino e un tempo occupato da una concessionaria di automobili, è stato ripensato completamente per creare un locale polivalente e trasversale che possa ospitare diversi format ed eventi, all’intersezione tra cucina d’autore e ristorazione pop, sotto il segno della convivialità: innanzitutto Romeo, accanto la pizzeria Giulietta e poi la gelateria artigianale Frigo, un grande forno e una sala convegni. Basta entrare attraverso i grandi ingressi ad arco per riconoscere immantinente la cifra dell’architetto Andrea Lupacchini, abile a preservare il senso del luogo giocando al contempo con elementi materici e quasi organici.
La cucina d’autore di Romeo
La sala principale ospiterà dunque il ristorante di Cristina Bowerman (una stella Michelin con Glass Hostaria, l’altra insegna a Trastevere): qui la chef pugliese proporrà la sua cucina “senza confini”, in viaggio tra il repertorio romano e i sapori del mondo, fatta di tecnica, rigore e creatività.
In carta small plates in stile tapas – dalla Pancia di maiale, kimchi, mela sedano e pinoli alla Terrina vegetale, prosciutto croccante e salsa al caprino – e piatti più grandi da condividere, come ad esempio la Rib eye con salsa al whisky e friggitelli.
E poi, pescando nel menù principale, ecco la Zuppa di pesce locale affumicata, le Tagliatelle con ragù filtrato e gamberi bianchi, i Ravioli del plin ripieni di carne con salsa al peperone affumicato e nocciole, gli Gnocchetti vongole, cozze, vermouth e finocchietto, la Coda alla vaccinara con coulis di sedano e crumble di cioccolato e il Rombo confit, mousse di patate al limone e radicchio alla brace.
Cocktail bar e gastronomia
In questa parte del locale trova spazio anche il monumentale bancone bar di 25 metri dove lavora l’ottimo Riccardo Gambino (fino a pochi mesi fa al Caffè Roscioli) con una selezione di classici e di signature, realizzati anche in collaborazione con la chef, perfetti per l’aperitivo (accompagnato da altre proposte della cucina come i gustosi Nervetti soffiati con salsa all’habanero) o per l’after dinner.
E poi c’è la gastronomia, secondo la formula già collaudata nella precedente sede in zona Prati, che propone una selezione di eccellenze artigianali e prodotti originali firmati Romeo, dal pane alla pizza, dai dolci ai lieviti fatti in casa, dai salumi i formaggi italiani e internazionali.
Giulietta: pizza romana o napoletana?
Nell’altra sala principale, con ben due ingressi indipendenti sul piazzale, due forni indipendenti consentono al pubblico di sposare la “filosofia” di pizza preferita: quella classica napoletana è realizzata grazie alla consulenza dei Fratelli Salvo, gli stessi della celebre pizzeria di San Giorgio a Cremano; quella romana, più croccante e sottile come vuole la tradizione locale, è invece firmata dallo staff di Marco Lungo. Non solo pizza ma anche carne e verdure alla griglia (la Bowerman ha già confermato di voler dedicare al grill un menù ad hoc con l’utilizzo di carni frollate a lungo), antipasti e gli altri piatti della gastronomia. Anche qui la grandezza degli spazi ha consentito di poter trovare soluzioni architettoniche di grande personalità: il soffitto è modulare ed è costituito da una serie di blocchi mobili – quasi delle serre sospese – che consentono di variare i volumi e la luminosità del locale.
Non basta una visita per scoprire tutti i volti di Romeo. Inoltrandosi nel tunnel, sotto le volte in mattoncini, ecco sulla sinistra l’altra cucina a vista con tavolo sociale (sicuramente uno degli angoli più affascinanti e internazionali di tutto il ristorante). A destra, invece, dopo aver superato le salette riservate e nascoste da separé (perfette per una cena-degustazione tra amici) ecco la sala conferenze, con un’ospitalità di una sessantina di persone, il grande laboratorio di panificazione interno che fornirà anche un network di insegne cittadine e infine la gelateria Frigo, che avrà un ingresso indipendente sul lato del Colle di via Marmorata, al civico 30. Con la bella stagione, inoltre, dovrebbe essere pronta anche la magnifica terrazza alle pendici dell’Aventino con vista sul Tevere e sul quartiere Testaccio e con una fitta vegetazione alle spalle attraverso cui si intravede la sagoma della Basilica di Sant’Anselmo.