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La salute (mentale) prima di tutto: 10 regole per chi lavora nel mondo della ristorazione

13 Maggio, 2020
Una ragazza dietro il bancone di un piccolo locale deserto

Gestione dell'abuso di sostanze

Raddoppia la sobrietà
Non cercare conforto nell'alcol. Durante questa crisi la vendita di alcol è cresciuta esponenzialmente e soprattutto chi lavora nel settore, e che è già esposto a certe tentazioni, dovrebbe tenersene il più lontano possibile. Anche per chi abusa di alcol esistono centri di ascolto e aiuto.

Evitare di scivolare nella dipendenza
Nel vedere tanti esagerare è facile pensare che non ci sia niente di male, invece basta davvero poco per trasformare quello che è un momento di sfogo in un disagio difficile da gestire.

Reindirizzamento delle energie

Concentrati sulla salute fisica
C'è sicuramente un buco enorme nella nostra esistenza in questo momento, quindi soprattutto chi è del tutto fermo con il proprio lavoro dovrebbe cercare di incanalare le proprie energie in qualcosa di buono e di positivo. Per quanto possibile, prenditi cura della tua salute: fai esercizio fisico e mangia bene. Questi sono due elementi fondamentali quanto efficaci in momenti come questo.

Trovare un nuovo scopo
Spesso ci dimentichiamo del perché abbiamo si sceglie di lavorare nella ristorazione, quale bisogno si va a soddisfare?
Quando il lavoro viene a mancare, viene a mancare anche lo scopo del quotidiano dunque è importante trovare un nuovo obiettivo, una nuova missione piccola o grande che sia. Potrebbe essere quella di occuparsi della famiglia, degli amici, della comunità o della propria nazione. Chi lavora in questo settore spesso ha un innato senso della comunità che non può essere dimenticato.

Qualunque sia la causa dello stress o dell'ansia, in questo momento è importante ricordare di non essere soli, ci sono milioni di persone accanto a noi e nel mondo che vivono gli stessi sentimenti. Approfittate delle associazioni che offrono aiuto, chiedere una mano se sentite di non farcela. Ricordate che tutto questo passerà e guarderemo a questo periodo come a quello che ci ha portato a un grande cambiamento costringendoci a riflettere. L'importante è capire che questa fase non è quella che definisce noi stessi o la nostra professione.

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