“C’è un legame segreto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio”. Questo scriveva Milan Kundera in Elogio della lentezza. Questo si pensa dopo aver sfogliato qualche pagina del libro di cucina Slow Cooking: pagine in cui la fretta e la trascuratezza non trovano - non possono trovare - posto.
Slow Cooking per tutti. Tecniche antiche e moderne di cottura lenta è il primo libro di ricette di Cristina Scateni, food writer per lavoro e per passione. Radici umbre, vita professionale a Milano e cuore lasciato in Campania: il libro - edito da Ponte alle Grazie - nasce prima di tutto da lì, dalla sua esperienza personale e nelle sue memorie gastronomiche: “Per il mio lavoro mi trovo ad essere sempre di corsa. Almeno in cucina non vorrei andare di fretta”. Ed è con questo desiderio che nascono i piatti di Slow Cooking: 150 ricette, dalla carne alla verdure, dal pesce ai primi piatti, arrivando fino ai dolci.
Ci sono specialità tradizionali come il coniglio all’ischitana o il gulash triestino, ma anche piatti più contemporanei, come il pesce bandiera con crema di fiordilatte e salsa di cipolla di Tropea confit. Tutti, comunque, legati da un unico fattore: la cottura lenta.
Una tecnica adatta a tutti gli alimenti, che ne conserva le proprietà, esaltando i sapori e diminuendo i grassi utilizzati. In Slow Cooking Cristina ci spiega nel dettaglio tecniche, trucchi in cucina, strumenti, attrezzi e ingredienti. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le capacità: cotture semplici e legate al passato o pratiche più moderne e "tecnologiche". Preferite la zuppa di cipolle cotta sotto la cenere, o volete cimentarvi con la pancetta di maiale croccante preparata nel Roner? State leggeri con un filetto di rombo all’arancia fatto a vapore, o osate con i piccioni ripieni cucinati nel forno solare? Ultimamente, libri e tv cercano di inculcarci l’idea che la preparazione del cibo sia qualcosa da sbrigare il più in fretta possibile, tra microonde e surgelati: con la cottura lenta, invece, riscopriamo il cucinare come rito con cui rimpossessarci del nostro tempo.
Staccate il telefono, mettetevi il grembiule e passate qualche ora in cucina. Assaggiando, annusando, e gustandovi una paziente attesa. Che, come sappiamo, è il condimento migliore di ogni piatto.