In tutto il mondo, l’attenzione al vino “buono, pulito e giusto”, realizzato secondo i princìpi sostenibili che animano la filosofia di Slow Food, è sempre più forte. Un interesse che accomuna un numero in crescita di professionisti del settore e appassionati, sensibili alle tematiche del bere bene, “green” e consapevole. È stata fondata con questi presupposti Slow Wine Coalition, la nuova rete internazionale di Slow Food, nata grazie all’esperienza e all’evoluzione delle idee che ruotano attorno al progetto della guida Slow Wine.
Viticoltura e sostenibilità: il Manifesto Slow Food per il vino
Foto courtesy Slow Food
L’obiettivo della Slow Wine Coalition? Riunire tutti i protagonisti della filiera vitivinicola - dai produttori agli importatori e distributori, dagli enotecari ai ristoratori, dai sommelier ai comunicatori e giornalisti, agli appassionati - al fine di creare una comunità e mettere in atto una vera e propria rivoluzione del vino, nel segno della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e della crescita sociale e culturale delle campagne.
Il Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto, presentato a Bologna l’11 ottobre 2020 al Sana Restart, è un autentico decalogo che indica i princìpi alla base dell’organizzazione, fissando punti sul mestiere del vignaiolo, sull’agronomia e sull’enologia. E allarga il discorso anche ad ambiti diversi quali la biodiversità, il valore del territorio e il rapporto con chi lavora in vigna e in cantina. “Si ispira alle riflessioni di centinaia di vignaioli riuniti a Montecatini e Firenze nel 2009 per la seconda edizione di Vignerons d’Europe e non vuole essere un documento chiuso, ma un punto di partenza intorno al quale confrontarsi e discutere”, commenta Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition.
Una comunità che darà voce alle istanze virtuose delle numerose cantine che, nell’ambito di un cambio generazionale o di un rinnovamento agricolo, hanno avviato la sperimentazione e il ricorso a sistemi di coltivazione sostenibili, praticando agricoltura biologica e biodinamica. Tutto questo in luoghi che spesso grazie al vino continuano a essere animati proprio per l’attività vitivinicola, con cantine che assumono un ruolo di tutela del paesaggio, favorendo l’integrazione di molti lavoratori provenienti da ogni dove.
Slow Wine Fair, a Bologna il primo evento della Coalition
Il primo grande appuntamento internazionale della Slow Wine Coalition da segnare in agenda è a Bologna, dal 26 febbraio al 1° marzo 2022: Sana Slow Wine presenta Slow Wine Fair, un incontro internazionale tra vigneron, operatori e appassionati, tra dibattiti, laboratori del gusto e walk around tasting.
L’evento è organizzato da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food: nel corso della quattro giorni, si riuniranno centinaia di produttori provenienti da tutto il mondo in conferenze, dibattiti, degustazioni. Non mancherà l’esposizione di migliaia di etichette in arrivo da ogni angolo del globo, in collaborazione con la Società Excellence, che riunisce le aziende leader nella distribuzione in Italia.
Se la giornata di domenica sarà aperta agli appassionati, lunedì e martedì saranno giorni dedicati ai professionisti. La Slow Wine Fair nasce dall’intesa tra Slow Food e BolognaFiere avviata tra le edizioni 2020 di Sana Restart e di Terra Madre Salone del Gusto: due manifestazioni che, a partire dalle difficoltà della pandemia, hanno costruito un percorso di cooperazione, a cominciare dai valori che le accomunano. Inoltre, la Slow Wine Fair vedrà la partecipazione di FederBio, storico partner di BolognaFiere con Sana, e attivo anche in collaborazioni con Slow Food, che curerà una sezione dedicata ai vini certificati bio. Appuntamento al 26 febbraio 2022.