Il termine per iscriversi a S.Pellegrino Young Chef 2020 si avvicina! Se avete meno di 30 anni e siete chef, sous chef o chef de partie con almeno un anno di esperienza in cucina, avete tempo fino al 30 aprile per inviare la vostra candidatura (a questo link trovate il form di registrazione).
Come ricordato durante l'evento di presentazione della giuria italiana recentemente ospitato a Identità Hub Milano, S.Pellegrino Young Chef si basa sul presupposto che la gastronomia può avere un impatto positivo sulla società, rappresentando un vero e proprio motore di cambiamento: per farlo, però, ha bisogno di trovare i talenti più autentici.
Quali caratteristiche deve avere il prossimo S.Pellegrino Young Chef? Competenze tecniche, naturalmente, creatività ma soprattutto una forte filosofia personale: la stessa che permetterà al vincitore di trasmettere il proprio messaggio attraverso il piatto.
“Crediamo nel valore dell’inclusione, sia essa geografica o di genere - ha spiegato durante l'evento Paolo Passoni, Responsabile delle relazioni internazionali S.Pellegrino/Acqua Panna - stiamo spingendo le ragazze a partecipare e abbiamo l'obiettivo di coinvolgere almeno 50 paesi nel mondo”.
Se state pensando iscrivervi, ecco allora 5 preziosi consigli dalla viva voce di chi è già stato protagonista delle scorse edizioni.
1. Credete in voi stessi e mettetevi in gioco
Il primo suggerimento arriva proprio da una donna, la chef Cristina Bowerman, mentor del finalista italiano Paolo Griffa nell’edizione 2015 di S.Pellegrino Young Chef. “Ho sempre pensato che questo fosse un concorso democratico. Spesso le donne - ma un po’ tutti in realtà - non trovano il coraggio di esporsi e mettersi in gioco: questa competizione dà la possibilità a chiunque di sognare, è una gara che si focalizza sulla ricetta, a prescindere da chi tu sia. La propria carriera è l’espressione di ciò che si è”, ha spiegato la chef.
Un’altra voce femminile è quella di Elizabeth Puquio Landeo, finalista dell'America Latina di S.Pellegrino Youg Chef 2018 e vincitrice del Fine Dining Lovers People's Choice Award 2018: “Per me è stata un’esperienza formativa fondamentale, ho viaggiato molto e conosciuto tanti professionisti. È importante che la mia partecipazione sia un esempio per altre donne della gastronomia, visto che sono sempre in poche a partecipare”.
Elizabeth Puquio Landeo, photo credit ©H2BSTUDIO
2. Attenzione agli ingredienti che portate
Il vincitore della scorsa edizione di S.Pellegrino Young Chef, il giapponese Yasuhiro Fujio, ricorda l’importanza della scelta degli ingredienti, rigorosamente stagionali e caratterizzanti: “Io ho utilizzato il pesce ayu, che si trova solo in Giappone per due mesi all’anno: un pesce umile, che rappresenta il mio Paese di provenienza”, ha spiegato. “Presentate qualcosa che sentite dentro di voi, cui tenete molto e con cui potete esprimervi al meglio, ma soprattutto, valorizzate il vostro Paese per conquistare la giuria internazionale”, ha aggiunto Edoardo Fumagalli, finalista italiano di S.Pellegrino Young Chef 2018.
Yasuhiro Fujio e Edoardo Fumagalli, photo credit ©H2BSTUDIO
3. Esercitatevi a comunicare in inglese
Proprio perché - chi partecipa - deve farlo nell’ottica di arrivare in finale, è importante prestare molta attenzione alla comunicazione. “Il mio suggerimento per tutti è di studiare l’inglese, perché solo così potrete trasmettere al meglio il vostro pensiero alla giuria internazionale: è un aspetto da non sottovalutare”, ha affermato Alessandro Rapisarda, finalista italiano nel 2016.
Alessandro Rapisarda, photo credit ©H2BSTUDIO
4. Trasmettete un'identità definita
"Se trent'anni fa avessi avuto un'opportunità come questa, probabilmente la mia carriera sarebbe stata diversa", ha commentato lo chef Davide Oldani ricordando come ai tempi della sua gavetta con Gualtiero Marchesi le possibilità di uscire dalla cucina e conoscere il mondo si contassero davvero sulle dita di una mano.
E se lo chef del D'O, mentore di Alessandro Rapisarda nel 2016, invita gli aspiranti S.Pellegrino Young Chef a esporsi tenendo sempre i piedi ben piantati a terra, Anthony Genovese, mentore di Edoardo Fumagalli, ribadisce che è importante trasmettere un’identità definita del Paese di provenienza. “L’identità che emerge dal piatto dev'essere forte, perché è un tema fondamentale: probabilmente nel 2018 noi non ci siamo concentrati abbastanza su questo aspetto”, ha raccontato.
I tre mentori delle precedenti edizioni: Davide Oldani, Cristina Bowerman e Anthony Genovese
5. Fate ricerca e studiate la storia dei prodotti
Consigli preziosi arrivano anche da Matteo Berti, direttore didattico di Alma: sarà infatti proprio il centro di formazione di Colorno a leggere e valutare tutte le ricette inviate dai candidati. Un lavoro di selezione non semplice e allo stesso tempo fondamentale, cui lavora un team di 50 persone (che comprende sempre alcune donne e un pasticcere, che ha un’attenzione speciale all’aspetto visivo).
"Tra i parametri che prendiamo in considerazione per selezionare i finalisti ci sono il food cost della ricetta, la sostenibilità del prodotto e la stagionalità”, ha spiegato Berti. “Il consiglio principale che voglio dare ai concorrenti è quello di evitare un ingrediente o un prodotto solo perché legato alla memoria di quel che vi preparava la nonna. Andate alle radici storiche di un ingrediente e innamoratevene: questo significa cultura e sostenibilità, ma anche elevare al massimo un prodotto”.
A questo si aggiunge il fatto che Alma ha una vera e propria commissione "storica" che valuta la cultura del prodotto, a dimostrazione di quanto lo studio e la conoscenza possano diventare centrali nella costruzione della ricetta.
In bocca al lupo a tutti gli aspiranti S.Pellegrino Young Chef!