Bistrot. Pizzerie. Cocktail bar. Per un assaggio di cucina degli chef stellati non dovete necessariamente spendere grandi cifre. Se siete interessati a un'esperienza gastronomica diversa, ma non meno gustosa, potete visitare i locali di cui sono consulenti, soci o creatori: dalle tapas bar alle salumerie, da Torino a Salerno, vi suggeriamo 12 spin off dei ristoranti stellati.

Chic&Quick, Milano
Straordinario rapporto qualità/prezzo per la "trattoria moderna" dello chef Claudio Sadler. Tra i classici di Chic&Quick ci sono la Tartare di ricciola e gamberi, crostini di pane al rosmarino e guacamole al peperoncino e vinaigrette di lamponi a 16 euro o i Tortelli di zucca con Grana Padano e mandorle tostate a 11 euro.

Carlo e Camilla, Milano
Prezzo medio di 50 euro per un piatto e un cocktail, e ovviamente per l'esperienza firmata da Carlo Cracco. Il design postindustriale incontra le ceramiche Richard Ginori nell'unica tavolata da 70 posti, dove potete accompagnare l'Omelette con baccalà, piselli e grue di cacao o i Ravioli di carciofi e formaggio di fossa (tocco romagnolo dello chef Emanuele Pollini) ai cocktail di Filippo Sisti.

Enomagoteca, Torino
Marcello Trentini, chef dello stellato Magorabin, ha aperto nel capoluogo piemontese una rivisitazione moderna della piola. Ci si può fare aperitivo (4 euro per un Tomino con acciughe e bagnetto verde, 10 per un Prosciutto di Patanegra 36 mesi), pranzo o cena. Nel menu domina la tradizione piemontese: con 7 euro si mangiano gli Agnolotti del plin ai tre arrosti o i Tajarin burro e acciughe.


C'è Andrea Berton dietro questi progetti in via Solferino.
Da una parte Pisacco, bistrot da pausa pranzo veloce (con 9 euro un toast "d'autore") o cena più impegnativa: Spinaci, uovo morbido, pane tostato e bottarga, il piatto più noto, è disponibile in due taglie - e due prezzi, a 7 e 12 euro.
Dall'altra l'innovativo formato di cocktail-pizzeria Dry. Dietro il bancone Guglielmo Miriello, che rivisita cocktail classici, riscopre liquori dimenticati, e sperimenta come nel Messico e Nuvole (tequila infusa al pepe di Szchuan, peperone rosso pestato, succo di lime e nettare d'agave). Al forno invece Simone Lombardi: potete ordinare pizze con gli ingredienti a parte, in modo da essere liberi di combinarli, o provare le "pizze dello chef " come il Calzone con scarola brasata e pinoli.

Spazio, Rivisondoli (AQ)
Niko Romito, tristellato chef e patron del Reale, ha creato un luogo dove i ragazzi della sua scuola di formazione potessero mettersi alla prova. Prezzi contenutissimi, dai 5 euro dei dolci ai 12 dei secondi, in questo "laboratorio" dove i ragazzi curano tutto, dalla spesa al servizio in sala. Quest'estate si potranno gustare i loro piatti nello SPAZIO Temporary Salina al Capofara Malvasia&Resort dell'isola eolica.

Rebelot, Milano
Bistrot e tapas bar nato grazie a Matias Perdomo del Rebelot. Gli innovativi cocktail di Oscar Quagliarini sono il degno accompagnamento della cucina di Mauricio Zillo. Piccoli piatti dagli abbinamenti sorprendenti, come Piccione, ostrica e mela cotogna o Farro, shitake e rafano: tre a 18 euro, cinque a 35, sette a 48.

Romeo Chef&Baker, Roma
Romeo Chef&Baker nasce dal lavoro della chef Cristina Bowerman e dei Fratelli Roscioli dell'omonima gastronomia. Un locale polifunzionale, dove degustare (e acquistare) il meglio di formaggi e salumi italiani e non, mangiarsi un hamburger o provare la cucina della chef.

Franceschetta 58, Modena
C'è lo chef Massimo Bottura, tre stelle Michelin con l'Osteria Francescana, dietro a questo progetto nella "sua" Modena. Un locale informale dalla cucina "regionale, moderne, trasversale". Formula all you can eat nel pranzo a buffet, a cena piatti singoli a 8.50 euro, dai Cavatelli di grano duro con sugo di salsiccia e cime di rapa alle Alici fresche marinate con crostini e pomodori pendolini.

A Salerno lo chef (e architetto) Raffaele Vitale ha aperto un locale (il secondo dopo lo stellato Casa del Nonno 13) che, ci tiene a specificare, NON è un ristorante. Piatti semplici con materie prime di altissima qualità: uova di Paolo Parisi, fagioli di Controne, pomodori San Marzano. La pausa pranzo è a 13 euro.


C'è l'eclettico duo di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, chef di Aimo e Nadia, dietro queste due neo-aperture milanesi.
Da Lady Bù lo chef Riccardo Orfino reinterpreta la mozzarella di bufala. Piatti intorno ai 10-15 euro e 40 euro per un menu degustazione a tutta bufala, dal Bocconcino di bufala tiepido iniziale al Tirami-bù.
Da Al Fresco, invece, c'è Kokichi Takahashi a creare piatti solari come gli Spaghettoni di Gragnano pastificio dei Campi con pesto di mandorle e pomodorino essiccato al sole e bottarga di muggine, o il Baccalà al vapore e marinato alla verbena e aceto di miele, su panzanella di verdure e crema di fagioli cannellini. Un posto dove mangiare ma anche rilassarsi, grazie al clima informale e al giardino, una piccola oasi nel centro milanese.