Gli alimenti che troviamo nel reparto vegan dei supermercati possono sembrare nuove e futuristiche soluzioni per chi ha rinunciato alla carne. Seitan, tofu e tempeh hanno invece una lunga storia alle spalle, fatta di terre lontane e tradizioni asiatiche. Forse il meno famoso dei tre, il tempeh era apprezzato in Indonesia fin dal 16° secolo (dove sicuramente, come il tofu in Giappone, venne introdotto dalla cultura cinese).
Non può contare su un bell'aspetto né su un sapore che a crudo che lo rendano appetitoso, ma con la ricetta giusta si rivela un ingrediente dalla è un ingrediente altrettanto versatile e saporito, ricco di proteine vegetali, fibre e vitamine, con un sapore deciso e caratteristico in bilico tra le noci e i funghi. Il processo di fermentazione dei fagioli di soia cotti, grazie alle proprietà del fungo rhizopus oligosporus che li compatta solidamente tra loro, crea una sorta di panetto perfetto per preparare spezzatini, sauté e polpette ma ottimo anche fritto, in chili e per farcire i ravioli di pasta fresca.
Chi ama l'autoproduzione può preparare il tempeh a casa utilizzando un “tempeh starter”, che si trova facilmente on line, per attivare la fermentazione, e un incubatore casalingo. Potete arricchirlo con semi di girasole ammollati, semi di sesamo oppure riso integrale, e prepararlo con una base di sole arachidi.
Chi desidera cimentarsi in cucina con una ricetta facile può provarlo saltato in padella con pochissimo olio di oliva, unito ad un sautè di porri, carote, ananas e peperone verde e infine coperto con una salsa agrodolce e piccante all'orientale. Ma anche per chi non ha tempo di preparare piatti di alta cucina e vuole risolvere con uno snack saporito un aperitivo tra amici, il tempeh affettato sottile può essere fritto in olio bollente per creare chips croccanti da condire con un mix di sale integrale, paprika e semi di coriandolo macinati finissimi.
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