Quando si tratta di parlare della “vita in cucina”, ci sono pochi esperti e qualificati come lo chef e scrittore americano Paul Sorgule.
E’ partito come lavapiatti a 16 anni, e poi, per oltre 40 anni, ha lavorato con vari ruoli nelle cucine professionali e ha raccolto un’esperienza di vita inestimabile, che documenta sul suo blog Harvest America Ventures.
In un recente post, ha attinto alle sue esperienze per delineare dieci categorie e 10 "tipi di cuoco " che ha incontrato in anni di lavoro nelle cucine.
E ora vi chiediamo: avete lavorato con qualcuno di questi “personaggi”? E voi, che chef siete?
1. Pirati
Sono i veri veterani, che hanno vissuto grandi battaglie in cucina, con cicatrici e storie incredibili a dimostrarlo. Potete contare su di loro per risolvere una crisi, ma probabilmente non riescono a stare a lungo nella stessa cucina
2. Misteriosi sconosciuti
Fate attenzione ai più tranquilli! Lo "chef tranquillo e riservato" che non racconta nulla, spinge i colleghi a inventare storie fantasiose sul suo passato "ombroso". Si inizia a ipotizzare che siano in fuga da qualcosa di inenarrabile. Detto questo, di solito sono perfetti per risolvere i piccoli problemi quotidiani, sono preparati e puntuali.
3. Cuochi in carriera
Neolaureato o tirocinanti, hanno il kit pulito e appena acquistato. Hanno fatto teoria e pubblicato libri, ora vogliono dimostrare il loro coraggio nel lavoro. Ambiziosi ed entusiasti, i veterani della cucina tutto il tempo per “rimetterli al loro posto”. Se il loro entusiasmo non viene distrutto nel percorso, probabilmente anche loro un giorno faranno gli chef.
4. Affidabili solitari
Il lupo solitario della cucina non è interessato a socializzare con il resto della squadra né vuole condividere racconti e battute. Si può però contare sempre su di lui perché sa fare bene il suo lavoro.
5. Fastidiosi perfezionisti
Ossessivo, non lascia nulla al caso. E’ uno di quegli chef che non lascia “passare” nulla. Sempre pronti a criticare e guidati da un’idea di perfezione. "Sono molto strani, ma per alcuni aspetti – sono il punto di riferimento per gli altri" riflette Sorgule.
6. Il “cocco” dello chef
Ce n'è uno in ogni classe e il ruolo vale anche in cucina. Vuole diventare il preferito ingraziandosi qualsiasi figura autorevole in cucina
7. Il lavoratore
Sa fare gioco di squadra, è solido e affidabile, fa le cose senza gridare, viene pagato e se ne va a casa. Questi chef tengono la testa bassa e fanno il loro lavoro, senza spingere di più o essere troppo ambiziosi.
8. Quello che ha bisogno di gestire della rabbia
Ogni ristorante ne ha uno. Lo chef arrabbiato o il "cuoco che vede tutto nero" è sempre alla ricerca di una rissa. Questi chef possono sossono sconvolgere l'equilibrio della squadra. Molti li evitano per fare una vita tranquilla.
9. Cheerleader per tutti
E’ lo chef ottimista, sorridente, che ha a cuore lo sforzo di squadra e su cui si può fare affidamento per alzare il morale, avere dei complimenti e generalmente diventare più ottimisti, in tempi buoni e in tempi cattivi.
10. Profondamente paranoico
I "teorici della cospirazione" sono diffidenti nei confronti del successo e dei complimenti, oltre ad essere eterni pessimisti. Per loro “buona notte” significa semplicemente "un altro in cui non hanno affrontato il disastro".