È la città che ospita il Museo Egizio più importante del mondo dopo quello del Cairo e il suggestivo Museo Nazionale del Cinema all’interno della Mole Antonelliana. Ma soprattutto, è la città che dal 10 al 14 maggio ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022. Mai come in questo momento, Torino è una città vivace e in fermento, fresca di nuove aperture, ma anche di iniziative ad hoc, pensate per scandire il tempo dei palati più curiosi e gourmand, nel corso delle giornate che la vedranno sotto i riflettori per l’attesissimo concorso musicale internazionale.
Dove mangiare a Torino durante Eurovision Song Contest? Ecco la nostra guida per non perdere nemmeno un assaggio tra cene-evento, menu speciali, novità e indirizzi storici.
Dove mangiare a Torino durante Eurovision 2022
Ristorante Europa, il pop up negli spazi di Edit
Dal 10 al 14 maggio, in occasione dell’Eurovision, negli spazi di Edit verrà allestito un pop up restaurant da Tuorlo Magazine: è il Ristorante Europa, che ogni sera proporrà menu e chef diversi, alla regia di charity dinner organizzate ad hoc. Il ricavato, al netto dei costi, sarà devoluto a World Central Kitchen, il progetto dello chef Josè Andrés, che aiuta le aree del mondo colpite da crisi umanitarie e climatiche, come oggi l’Ucraina. Resident chef sarà proprio l’ucraina Ksenia Amber, da poco salita sul palco di Identità Golose, che farà conoscere la cucina del suo Paese, interpretata in chiave contemporanea.
Il programma prevede il 10 maggio la presenza di Matteo Baronetto del ristorante Del Cambio di Torino, Nicola Bonora di Serica a Milano e il portoghese Pedro Almeida. L’11 maggio sarà invece il turno dello chef Simone Caponnetto di Locale a Firenze, del peruviano Alexander Robles di Azotea a Torino e Ohad Amzallag, chef di origini israeliane alla regia di Shouk a Parigi.
Il 12 maggio la cena sarà orchestrata dallo chef del ristorante torinese Opera, Stefano Sforza, con il londinese Daniel Morgan, lo chef Rigels Tepshi del ristorante Ottocentodieci di Sannazzaro de' Burgondi (Pavia) e la chef Karime Lopez, una stella Michelin da Gucci Osteria a Firenze. Il 13 maggio toccherà a Luigi Taglienti con il norvegese Ondrej Taldik, mentre 14 maggio la cena avrà il sapore dei piatti della chef del milanese del Remulass Laura Santosuosso e della chef italo-greca Noah Dal Colle, attiva a Londra.
Degustando, cena-evento alla Nuvola
Si chiama Degustando il format di cene-evento alla Centrale Nuvola Lavazza. L’11 maggio, in occasione di Eurovision Song Contest, lo street food gastronomico itinerante sarà firmato da dieci grandi chef per altrettanti piatti, da assaporare assieme a prodotti d’eccellenza del territorio, vini e cocktail.
Un’esperienza che vedrà trasformati in bocconi di strada i piatti iconici degli chef Gian Piero Vivalda (Antica Corona Reale a Cervere, Cuneo, una stella Michelin), Emin Haziri (Cannavacciuolo Bistrot Torino, una stella Michelin), Remo Girardi (Luogo Divino, Torino), Andrea Larossa (Larossa, Torino, una stella Michelin), Rigels Tepshi (Ottocentodieci Ristorante, Sannazzaro de' Burgondi, Pavia), Stefano Sforza (Opera, Torino), Stefano Stabile (Pesceria San Martino, Ciriè, Torino), Carmelo Damiano (Giudice, Torino), Enrico Marmo (Balzi Rossi, Ventimiglia), Michela Quaglio (Between, Rivoli, Torino).
Bacalhau Osteria, la cucina portoghese
Si chiama Bacalhau Osteria l’unico ristorante a Torino che propone piatti di ispirazione portoghese a base di pregiato baccalà islandese: un indirizzo dove il pesce nordico viene declinato in tante maniere, dall’antipasto al dolce. Lo chef patron Fabio Montagna, durante l’Eurovision Song Contest, trasformerà il suo ristorante in Casa Portogallo: un omaggio alla cantautrice Maro, in gara con il brano Saudade, saudade, ma anche al Paese che tanto ha influenzato la sua cucina.
Si mangia nella sala interna o nell’originale dehors, Fermata Bacalhau, chiamato così perché nato sulla fermata dove un tempo passava il tram. Da provare? Oltre al classico menu, ecco piatti e dolci tipici portoghesi - imperdibile il pastel de nata - accompagnati da vinho verde, birra e bollicine portoghesi e liquori come la Ginja. Da sabato 7 a domenica 15 maggio, sia a pranzo sia a cena, si potrà assaporare l’aperitivo portoghese a base di 5 petiscos (bacalhau a braz, caldo verde, caldeirada de bacalhau, bolinhos de bacalhau e acorda de bacalhau alentejana) accompagnati da un calice di vino portoghese, il Dao Branco Cantina Casa De Mauraz (prezzo 20 euro a persona). Oppure, si potrà optare per il menu degustazione portoghese di 4 portate (30 euro), scandito da contrada do chef com base do bacalhau, bacalhau com grao, (insalata di baccalà con ceci e cipolla), cldeirada de bacalhau (zuppa di pesce e bacalhau con crostini) e bacalhau à braz (bacalhau cotto nel latte, con cipolla, patate fritte, tuorlo d’uovo e olive nere).
Antica Focacceria S. Francesco, la cucina siciliana
L’insegna recita “cucina popolare siciliana dal 1834”. L’Antica Focacceria S.Francesco è ormai un’istituzione che ha superato i confini della sua regione d’origine, per portare tutta la bontà made in Palermo in giro per l’Italia. Il 29 aprile l’insegna ha aperto a Torino, in via Principe Amedeo 3, all’angolo con la centralissima piazza Carignano: si tratta del dodicesimo punto vendita nella Penisola, ma del primo all’ombra della Mole. La focacceria si trova in una posizione privilegiata: una delle più belle piazze del capoluogo, di fronte allo storico palazzo che ha ospitato il primo Parlamento italiano, che per la prima volta ha visto il Nord e il Sud dell’Italia uniti in un unico Stato.
Da provare lo schiticchio, una sorta di aperitivo ritmato dai cibi di strada palermitani, ma anche la vastedda ca’ meusa, un panino tondo ricoperto di sesamo ripieno di milza e polmone di vitello. E ancora, panelle, crocché di latte, cazzilli (crocchettine di patate e menta), arancinette al burro, al ragù siciliano o alla Norma, sfincione e caponata. Non mancano i primi, dai bucatini con le sarde al timballo di anelletti al forno, alla parmigiana di melanzane. Quindi sarde a beccafico, bistecca di tonno o involtino gratinato ai pistacchi. Per concludere con cassata, cannolo, “pistacchiosa”, o con una degustazione di cioccolato dell’Antica Dolceria Bonajuto di Modica. A proposito di dolci, chi cerca la tradizionale granita siciliana servita con la brioche col tuppo, qui, è accontentato.
La Trattoria Vegetale al Mercato Centrale di Torino
Nel cuore di Porta Palazzo, vivace quartiere multietnico che da sempre ospita il più grande mercato di Torino, una tappa da non perdere è il Mercato Centrale. Il consiglio è di curiosare tra le variegate proposte, ma soprattutto, lo segnaliamo perché da marzo c’è una novità interessante: al suo interno ha aperto la Trattoria Vegetale firmata dallo chef Antonio Chiodi Latini. Una seconda location che la famiglia Chiodi Latini inaugura dopo il ristorante torinese di via Bertola 20/b, cuore della filosofia e della sperimentazione nel campo del vegetale di Antonio Chiodi Latini, che ha visto nascere GiveMeVeg, costola di quell’idea portata avanti da Giorgia, figlia di Antonio.
Alla base un concept pop, che sposta l’attenzione sul piacere di portare in tavola i piatti semplici e buoni delle vecchie osterie di un tempo: ricette tradizionali a base di verdure fresche. Il menu stagionale omaggia le città dove ha sede il Mercato Centrale, con proposte che vanno dagli gnocchi porri e patata ai carciofi fritti, dalla selezione di fermentati al fritto misto.
All’Antico Vinaio, la schiacciata è servita
Foto Instagram | allanticovinaiofirenze
A proposito di nuove aperture e di insegne storiche, in via Sant’Ottavio angolo Via Verdi, nel fulcro del quartiere universitario di Torino, inaugura il 6 maggio All'Antico Vinaio, celebre insegna fiorentina che ha fatto il giro del mondo.
Il founder Tommaso Mazzanti, forte del grande successo dei suoi locali in Italia e all’estero (ricordiamo i pop up che hanno fatto letteralmente impazzire Los Angeles e New York) porta le sue ottime schiacciate ripiene nella città della Mole. Anche a Torino, ora, si potrà assaporare il tipico lievitato farcito con abbondanti ripieni a base di salumi e formaggi.
Extra Vermouth, l’aperitivo nei locali di Torino
Tra i primati di Torino c’è l’aperitivo. Ebbene sì, il rito che oggi caratterizza il pre-cena italiano è nato nella città sabauda, scandito da un calice di Vermouth. Conosciuto in tutto il mondo, il Vermouth è stato inventato a Torino nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano, e venduto all’inizio in una bottega di liquori in Piazza Castello. La sua ricetta è a base di Moscato del Piemonte e vini corposi del Sud, con estratti e infusioni di circa 30 erbe aromatiche. Esistono vari tipi di Vermouth: rosso, bianco, rosato, dry e extra dry. A Torino è un vero e proprio rito quello dell’aperitivo e si può degustare in numerosi locali della città con l’iniziativa Extra Vermouth, l'ora del Vermouth di Torino, aromi e sapori da gustare.
Il percorso proposto dai locali aderenti a Extra Vermouth prevede: tre degustazioni di Vermouth in purezza oppure una degustazione in purezza e un cocktail con l’abbinamento di quattro assaggi di piatti o prodotti tipici piemontesi, che si rifanno al concetto di merenda sinoira, e un assaggio dolce, dalle bignole al cioccolato (costo 18 euro a persona, prenotazione consigliata).
Tra i locali torinesi aderenti ci sono Affini, 100 Vini & Affini, Busca, Caffè Elena, Caffè Platti, Cantina da Licia, DDR, Distilleria Quaglia, Gelateria Pepino 1884, Goustò, La Drogheria, Le Putrelle, Mojo Bar, Pasticceria Gerla 1924, Rossorubino, San Giors Ristorante, Scalo Vanchiglia, Smile Tree, Snodo OGR, Stratta, Terrazza Cocchi.
Mangiare in una piola a Torino
Foto Instagram.com| Sangiorstorino
Chi cerca un’esperienza da vero torinese non può non mangiare in una piola, la tipica trattoria dove assaporare i piatti regionali che sono entrati nel cuore di tutti gli italiani: dai plin, i tipici ravioli ripieni ai tre arrosti, al vitello tonnato, dal bollito misto ai tajarin (i tagliolini di pasta fresca), per concludere con il bonet, classico dolce al cucchiaio a base di amaretto, cioccolato e caffè.
Ci sono indirizzi ormai storici che vanno dall'osteria Antiche Sere alla Locanda San Giors, tra Quadrilatero e Porta Palazzo. E ancora, Vitel Etonné e La Via del Sale in pieno centro, oppure la Piola da Cianci nella vivacissima piazza IV marzo. Per chi cerca un indirizzo dove mangiare bene, con piatti che leggono la cucina piemontese con piglio moderno, l’indirizzo giusto è Consorzio. Il consiglio, qualunque sia la vostra scelta, è quello di prenotare in anticipo perché sono tutte location molto valide a rischio tutto esaurito.
Provare un ristorante fine dining a Torino
Chi cerca una cucina più moderna e gourmet, può optare per un ristorante stellato a Torino (tra cui Unforgettable, dove lo chef Cristian Mandura sperimenta con i vegetali), oppure per indirizzi di nuova generazione che stanno cambiando la scena gastronomica della città. Tra questi segnaliamo Azotea, cocktail bar e cucina nikkei a due passi da piazza Vittorio, dove il palato si diverte assai, ma anche il bistrot di ispirazione contemporanea come Gaudenzio, in via Gaudenzio Ferrari, a due passi dalla Mole: indirizzo noto per aver vinto il programma tv Quattro Ristoranti ambientato a Torino, dove si assaggiano tapas abbinate a vini naturali.
Farmacia del Cambio, la colazione “stellata”
Foto Mariarosaria Bruno
Il ristorante Del Cambio, guidato dallo chef Matteo Baronetto, è un’istituzione cittadina molto nota. Il ristorante di piazza Carignano dove andava Camillo Benso di Cavour, una stella Michelin, è uno dei più antichi d’Italia. Accanto sorge la Farmacia del Cambio, dove è possibile provare una delle migliori colazioni d’Italia, con affaccio sulla cucina stellata o, all’aperto, ammirando lo storico Palazzo Carignano.
Ebbene sì, qui si viene per assaggiare il crubik del pasticciere di casa Maicol Vitellozzi: l’unico croissant al mondo cubico, ispirato al cubo di Rubik, ripieno di crema pasticciera fatta a regola d’arte. Non è una novità, ma è senza dubbio una delle sette meraviglie del mondo gastronomico. Come non provarla?