Un grande sorriso che nasconde un grande talento. Franco Aliberti ha finalmente trovato casa, a Milano. Dopo una lunga esperienza al ristorante La Fiorida, unico agriturismo stellato d'Europa, a fianco di Gianni Tarabini, Alberti si è insediato da pochi giorni ai Tre Cristi, ristorante nell'avanguardistica zona di Porta Nuova Varesine, proprio sotto le Tre Torri.
Qui propone una cucina creativa, a forte base vegetale, che rende omaggio a Milano e ai suoi quartieri. E speriamo che questo ristorante, una vera "chicca milanese", dopo le vicende alterne che hanno visto continui cambi di chef, abbia finalmente trovato in Aliberti la sua guida definitiva.
Tre Cristi | Il locale
Il ristorante è elegante ed accogliente e fa venir voglia di restare a lungo. Pochi tavoli, circa 35 coperti, una cantina a vista, tovaglie bianche e arredamento giocato tra l'azzurro e il grigio.
Sui tavoli colpiscono subito delle piccole sculture che raffigurano dei vegetali, che non passano inosservate: è l'hobby dello chef che sceglie le verdure, crea uno stampo, lo riempie di gesso e poi colora le sculture personalmente con una lacca bianca. Broccoli, carciofi, gambi di sedano vi faranno compagnia per tutta la cena. Un modo originale per valorizzare la verdura, non solo nel piatto.
Tre Cristi | Il menu
Ambasciatore della cucina antispreco fin dagli esordi, Franco Aliberti è stato uno dei primi chef ad affrontare con serietà il tema della sostenibilità in cucina. Basti pensare che, come originale benvenuto, porta il gambo di un broccolo intinto nella barbabietola, tanto da sembrare un pezzo di rabarbaro.
Ogni piatto esalta le singole materie prime, presentate in diverse consistenze e utilizzando tutte le parti commestibili di frutta e verdura, in un puro “gioco di apparenze” che ingannano i sensi con giochi visivi e gustativi. Un occhio di riguardo per la scelta di materie prime povere e per il riutilizzo anche delle loro parti meno nobili.
“Sotto i riflettori il singolo ingrediente, bilanciato al massimo da altri due di supporto, perché amo colpire con la semplicità più che con la complessità, reinterpretando anche un semplice broccolo con una vena giocosa, senza perdere di vista la sostanza del piatto” racconta Franco Aliberti.
“Ho una visione da pasticciere: tutto deve essere calcolato al millimetro, per essere perfettamente replicabile in ogni momento e da ognuno. Un esempio: la pasta al pomodoro, è la classica ricetta non scritta. Per me deve essere scritta anche quella, con tutte le possibili variazioni. Questo è un pensiero da pasticcere” racconta lo chef.
Due i menu degustazione a disposizione: “In Città” (7 portate a € 70 a persona) e “A Due Passi da Milano”, 10 portate per un menu attento al cambio delle stagioni che raggruppa tanti piccoli produttori di nicchia, segnalando per ogni piatto gli ingredienti e la distanza dalla città. Per esempio il piatto Braulio, il cui ingrediente più distante è in Valtellina a 160 km da Milano o la nocciola che proviene dalle Langhe, a 150 km (€ 90 a persona- € 150 con vini in abbinamento).
Il Riso Porta Nuova dello chef Franco Aliberti - Fonte: Ufficio Stampa
Tra i piatti che sono già un simbolo del ristorante il Porta Nuova, Riso Riserva San Massimo, cavolo cappuccio viola, trota affumicata e ciuffetti di panna acida.
Tre Cristi | La carta dei vini
Merita una nota di merito la carta dei vini, creata dalla sommelier e direttore di sala Monica Angeli. Focus sull'Italia con scelte originali e mai scontate, che vi saranno raccontate con grazia e precisione, partendo dai vitigni fino alla storia dei vignaioli. Buon rapporto qualità prezzo.