E' uno dei formaggi più conosciuti e amati del mondo. Venite a conoscere meglio il Parmigiano Reggiano e i suoi...numeri!
2 denominazioni diverse. Con “Parmigiano Reggiano” si intende il Parmigiano prodotto nelle province italiane di Parma, Reggio Emilia e Modena, e in alcune zone specifiche nei dintorni Bologna (a sinistra del fiume Reno) e di Mantova (a destra del Po). Con semplice termine “parmesan” si intende, invece, il formaggio prodotto in altri territori, anche se ne è vietato il commercio nella European Economic Area, che riconosce solo quello DOP italiano.
1348 l’anno in cui Boccaccio scrisse del Parmigiano nel suo “Decameron”. In realtà le prime testimonianze scritte di questo formaggio a pasta dura risalgono addirittura al 13° secolo, con la descrizione della sua procedura, molto simile a quella odierna.
15,9 è la percentuale di latte prodotta in Italia che viene destinata alla produzione di Parmigiano Reggiano, ogni anno. Da tanto latte sono prodotte circa 3,6 milioni di forme, per un peso totale di 137000 tonnellate. In un mese, invece, si producono circa 300.000 forme di Parmigiano Reggiano. La produzione varia molto nel corso dei mesi e senza uno schema preciso.
11.333 tonnellate di Parmigiano Reggiano collocano la Francia al primo posto tra gli importatori, seguita dagli Stati Uniti con circa 10.439 tonnellate. Terzo posto la Germania, con 9.471 tonnellate, seguita da Regno Unito (6.940 tonnellate) e Canada (3.030 tonnellate).
14 litri di latte servono a produrre un chilo di Parmigiano Reggiano, quindi per produrne una forma intera occorrono almeno 550 litri di latte.
12 mesi è la stagionatura minima, ma la media è di ben 24 mesi. Si tratta, ovviamente, della fase finale della produzione di questo formaggio, che richiede ben otto passaggi per passare dal latte alla forma che ben conosciamo. Si parte con la mungitura e lo stoccaggio in serbatoi. Da qui, il latte è trasferito in vasche dove viene aggiunto il siero. Successivamente si aggiunge il caglio e si lascia coagulare. La cagliata così formata viene frantumato in pezzetti grandi quanto un chicco di riso, per poi essere messa in cilindri di acciaio inossidabile, dove prende la caratteristica forma. Le forme sono messe in un bagno di salamoia per 20-25 giorni, e poi trasferite nelle camere di invecchiamento e lasciate a stagionare.
2,4 miliardi di euro il giro di affari del settore del Parmigiano Reggiano (dati 2018) Se consideriamo l’industria allargata del “parmesan”, l’Italia rimane l’esportatore principale, con una quota del 38%. È seguita dalla Francia (9800 tonnellate), Germania (9460), Stati Uniti (9075), Regno Unito (6163) e Canada (2380).
30 chilogrammi è il peso minimo di una forma di Parmigiano Reggiano. L’altezza dello scalzo, invece, varia tra 20 e 26 centimetri, mentre il diametro delle facce piene oscilla tra 35 e 45 centimetri.
32,4 grammi di proteine presenti in 100 grammi di prodotto. Ma il Parmigiano-Reggiano è caratterizzato anche dalla presenza di 29,7 grammi di grassi, 0 zero grammi di carboidrati, un contenuto inferiore a 1 milligrammo di lattosio, 1155 milligrammi di calcio, 691 di fosforo, e numerose vitamine.
200 grammi di Parmigiano Reggiano vi consentono di preparare un ottimo pasticcio di patate al Parmigiano. Vi servono, dunque, un chilo di patate, 200 grammi pancetta a cubetti, 250 ml di crema di latte, 100 grammi di burro, 4 uova, sale e pepe. Tagliate le patate a fette e mettetene un primo strato in una teglia unta con un po’ di olio o burro. A questo punto, create diversi strati alternando patate, pancetta, crema di latte, parmigiano, sale e pepe. L’ideale è avere almeno due strati. Infornate a 200 °C per un’ora.
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