Quando si parla di fotografare il cibo siamo tutti colpevoli. Chi non ha mai ceduto alla tentazione di fare lo scatto di un piatto particolarmente scenografico? Quando però le cene diventano più simili a un servizio fotografico di Vogue che a momenti di convivialità, ecco, forse è il segno che qualcosa non funziona.
Il cosiddetto Food Instagramming è un'abitudine ormai diffusa a qualsiasi latitudine geografica (basti pensare che l'ultimo conteggio segnalava 150 milioni di fotografie su Instagram con l'hashtag #food, fra cui 68 milioni di #foodporn) che per alcuni è addirittura diventata una professione. Ma gli chef cosa ne pensano, di questa costante presenza degli smartphone sulla tavola?
Avevamo già raccolto qualche opinione tra gli chef italiani. Oggi invece vediamo quali sono le posizioni tra i loro colleghi stranieri, alcuni dei protagonisti più famosi e importanti dell'alta cucina internazionale.
QUELLI CHE ... VIETANO
Lo scorso anno Alexandre Gauthier ha proibito agli ospiti del suo ristorante La Grenouillère di instagrammare i piatti, mettendo addirittura l'immagine di una macchina fotografica sbarrata sul menu, subito seguito da altri colleghi. Ma i francesi non sono gli unici a guardare con sospetto alla fotografia nei ristoranti: Heston Blumenthal non vuole flash nella sala del suo ristorante a Londra e Daniel Galmiche (Vineyard in Berkshire, UK) ha dichiarato al Telegraph: "Vedo chef che cucinano solo per le fotografie".
QUELLI CHE ... SOPPORTANO
Thrillist ha da poco fatto un sondaggio su una dozzina di chef riguardo le loro opinioni su Instagram. Le rispste andavano dal positively grateful all'accettazione neutrale di una pratica ormai diventata comune. L'austriaco Wolfgang Puck for the Instagram è un esempio di questo approccio "equilibrato": dice di non avere nessun problema con la fotografia al ristorante, a patto che non disturbi gli altri clienti. "Mangiamo prima di tutto con gli occhi, e quindi penso che fotografare un certo piatto ci aiuterà a ricordare una grande esperienza".
Come sottolinea il collega Alex Stupak, però, i lati negativi ci sono: "Non tutti hanno l'occhio per fare una bella fotografia. E soprattutto, ogni tanto vorrei scuotere le persone e avvertirli che i loro tacos si stanno raffreddando!".
QUELLI CHE ... APPREZZANO
E poi ci sono quello che non solo approvano la fotografia al tavolo, ma postano e condividono con molto entusiasmo (come questi chef italiani di cui abbiamo consigliato i profili social).
A maggio ha aperto il primo ristorante interamente "dedicato" a Instagram. Foodography si trova a Tel Aviv e prima che il cibo venga servito - ovviamente con un grande studio di piatti e impiattamenti - propone una piccola lezione di cucina.
E in questo video vedete un altro ristorante, stavolta a New York, che aderisce entusiasticamente al food instagramming:
Insomma, lo spettro delle opinioni è quantomeno variegato, ma dovrebbe far pensare il modo in cui alcuni chef siano riusciti a trasformare Instagram in uno strumento a proprio favore, invece che in un potenziale elemento di disturbo. Soprattutto considerando che anche Rene Redzepi, chef del miglior ristorante del mondo, ha un profilo Instagram dove condivide spesso e volentieri piatti del proprio menu. I suoi seguaci? 180.000.
A serving of sliced cep mushrooms
Una foto pubblicata da Rene Redzepi (@reneredzepinoma) in data: 12 Set 2015 alle ore 06:06 PDT