Vincenzo Candiano: "Cibi estremi? No, grazie"

Intervista allo chef Vincenzo Candiano del ristorante Locanda Don Serafino a Ragusa. Il suo piatto preferito è la zuppa di pesce, ma per una cena romantica propone la pasta ripiena.

Descriviti in tre parole.


Schivo, umile, un vulcano di idee.

Se non fossi chef, cosa ti piacerebbe fare?


Un lavoro che mi permetta di trascorrere più tempo all’aperto.

Qual è il tuo piatto preferito? 

La zuppa di pesce. 

Quello che invece detesti?

I cibi estremi.

Il piatto che avresti voluto creare tu?
La pasta con le sarde.

Due sapori che non possono andare insieme?

Acido e amaro.

L’ingrediente più importante della cucina?

Il limone.

Il menù ideale per una serata romantica?


Proporrei una pasta ripiena: per esempio dei ravioli con un ripieno di mela e melanzana, un condimento di salsa di mozzarella di bufala e una dadolata di pomodoro fresco a cui aggiungere basilico e qualche fiammifero di mela croccante.

Un piatto veloce per fare bella figura in una serata tra amici?
Un fritto misto di pesce.

Se potessi aprire un ristorante in qualsiasi luogo del mondo, dove lo apriresti? 

Ne aprirei tanti in diverse parti del mondo. 

Per chi ti piacerebbe cucinare una cena speciale?


Senza dubbio per mia moglie a cui non dedico mai abbastanza tempo. 

Ci suggerisci tre cose da fare nella tua città? 

Una passeggiata nel centro storico di Ragusa (ma anche di Scicli e Modica), da provare alla luce del mattino e poi di nuovo al tramonto: luci e profumi intervengono sul paesaggio regalando atmosfere sempre nuove. E poi ancora un bagno nel mare che bagna Donna Lucata, il mio paese natale.

Un sogno nel cassetto?

Riuscire a dedicarmi a tutto ciò che mi appassiona senza trascurare la mia famiglia.