Bere in compagnia degli amici può farci apprezzare di più un vino, quasi migliorandone il gusto: a sostenerlo non è solo il senso comune, ma una ricerca scientifica elaborata alla Oxford University. Un team composto da scienziati e professori ha infatti studiato come la differenza fra gli stati psicologici delle persone possa indurre un cambiamento fisiologico nel corpo. Una conclusione che ricorda quella di uno studio pubblicato nelle scorse settimana dal Flavour Journal, secondo cui anche le posate che utilizziamo condizionano la nostra percezione del gusto.
Ai soggetti che hanno partecipato all'esperimento, guidato dallo psicologo Carles Spence, è stato chiesto di catalogalizzare i vini in diverse situazioni e stati d'animo. I risultati hanno dimostrato come molti fattori riescano a influenzare il gusto percepito, incidendo così sul piacere associato al vino sorseggiato.
I risultati dello studio hanno spinto i ricercatori a concludere che le persone sono molto più propense ad essere positive sul vino che stanno assaggiando quando sono in buona compagnia, mentre la stessa propensione non c'è se si degusta un vino da soli.
Ci sono poi altri fattori che hanno effetto sulla percezione del gusto: il colore del vino; il peso della bottiglia, che suggerisce un costo più elevato del vino e di conseguenze una qualità maggiore; il prezzo; la luminosità della stanza; la musica; l'odore dell'ambiente.
Sembra quindi che il segreto di un buon vino non si limiti al contenuto della bottiglia, ma che siano molte le variabili da considerare nella valutazione dei sapori. Per essere sicuri di bere bene, quindi, bisognerà affidarsi a dei buoni amici? Chissà cosa ne pensano i sommelier.