È un simbolo, un’icona. Ma non fatevi trarre in inganno dal suo sorriso allegro, perché la sua presenza può creare molta ansia e trepidazione. Lo sanno bene gli chef che, ogni anno, aspettano l’immancabile appuntamento con la Guida Michelin, la "Rossa" che premia i cuochi più talentuosi d’Italia.
Una stella significa che il ristorante ha una cucina molto buona che merita di essere provata, due stelle confermano una cucina eccellente che vale una deviazione dalla meta finale. E, poi, ci sono le tre stelle, le più ambite, che garantiscono che il ristorante vale già di per sé il viaggio. Significa, quindi, che non dovrete avere paura di accendere l’auto, mettervi in coda al gate di un aeroporto o salire su un treno proprio per raggiungere quel luogo di piacere, stando certi che la vostra gola vi ringrazierà.
Per un cuoco avere una stella cucita sulla giacca è un traguardo di carriera molto importante e, se averne una è un primo passo fondamentale, la terza fa entrare nella leggenda: lo sa bene Massimo Bottura, tristellato italiano che può vantare anche il titolo di numero uno al mondo per la guida internazionale The World's 50 Best Restaurants.
Come è nato l’Omino Michelin?
La storia della nascita della mascotte Michelin è curiosa. Nel 1894, all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione, vedendo una pila di pneumatici disposti artisticamente, Édouard Michelin, che con il fratello André ha fondato la famosa azienda francese, ha improvvisamente un’idea: “Guarda, con un paio di braccia in più sembrerebbe un omino!”. Detto fatto. Questa frase è l’abracadabra che farà nascere nel 1898 l’Omino Michelin.
Perché si chiama Bibendum?
Sarà l’artista Marius Rossillon, conosciuto con il nome d’arte di “O’Galop”, a realizzare il personaggio che da allora accompagna generazioni di viaggiatori in tutto il mondo, rendendolo protagonista di un famoso manifesto dal titolo “Nunc est Bibendum” (“Adesso bisogna bere”), in cui cita l’Ode di Orazio (I, 37). Come a dire: il pneumatico Michelin “si beve” l’ostacolo, superandolo con facilità.
Breve biografia di “Bib”
1898: Nascita del personaggio di Bibendum da un disegno del fumettista O’Galop
1901: Spuntano le gambe all’Omino Michelin, di cui fino ad oggi si vedeva solo il busto
1920: L’Omino Michelin diventa una star internazionale
1986: La campagna pubblicitaria dell’agenzia francese BDDP fornisce ulteriore conferma della popolarità del personaggio
2000: L’Omino Michelin viene votato miglior logo di tutti i tempi dal Financial Times e diventa un personaggio in 3D
2009: Prima campagna pubblicitaria mondiale: “Il giusto pneumatico cambia tutto”
2017: Nuova identità visiva: l’Omino Michelin torna al 2D, in linea con il nuovo essenziale “flat design”
2018: L’Omino Michelin compie 120 anni
Curiosità: il miglior logo di tutti i tempi
La carriera di Bibendum a livello internazionale comincia molto presto. Conosciuto in tutto il mondo sin dagli anni Venti, il suo successo continua a crescere fino ad essere sancito dal massimo tributo ricevuto nel 2000, quando viene riconosciuto miglior logo di tutti i tempi da una giuria di esperti del Financial Times. Quello stesso anno, l’Omino Michelin assume un design high-tech in 3D, che ne sottolinea la predisposizione per l’innovazione e la tecnologia.
Michelin Aventure: la mostra per i 120 anni
A Clemont-Ferrand, città francese capoluogo dell'Alvernia, nonché luogo natale del celebre matematico e filosofo Blaise Pascal, si trova la Michelin Aventure uno spazio museale di oltre 2000m² in cui si può rivivere l'epopea incredibile, iniziata dai fratelli Michelin nel 1889, che ha trasformato il modo di viaggiare.
Per l’occasione del 120° compleanno, il museo ha organizzato una mostra speciale dedicata alla sua mascotte. Da settembre a giugno la Michelin Adventure è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (con chiusura il lunedì), in luglio e agosto, il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19.