Abbiamo già parlato abbondantemente delle abitudini a tavola degli italiani, ma non ci siamo ancora interrogati su quali siano i comportamenti insopportabili dell'italiano quando va in vacanza all'estero. Mancanza imperdonabile, dunque, che cercheremo di colmare con questa nutrita lista di cose che noi italiani facciamo, o abbiamo fatto almeno una volta, quando travalichiamo i confini italici.
1. LA FORSENNATA RICERCA DELLA PASTA
Dopo appena due giorni passati a provare i piatti tipici esteri, alcuni italiani vagano come zombie in cerca di un ristorante italiano che serva spaghetti il meno scotti possibili. Inutile dire che il 99,9% delle volte usciranno dal suddetto ristorante lamentandosi di tutto: del condimento, della pasta, dell'olio, dei camerieri che non sembrano italiani per nulla e del proprietario che non sa neanche dire in maniera corretta "Amatriciana".
Altri, invece, partiranno direttamente con la pasta in valigia: che poi dove avete intenzione di cuocerli sti spaghetti? Sul serio durante la vostra permanenza di una settimana all'estero avete tempo di farvi una spaghettata nel vostro ostello o B&B?
Foto: Flickr / avlxyz
2. DEPREDA IL BUFFET DELLA COLAZIONE
Davanti a una colazione a buffet neanche l'italiano più educato può resistere. Panini, affettati e formaggi: cosa si fa con tutta questa roba? Colazione? Certo che no; l'italiano piuttosto si fa un bel panino imbottito per la sua giornata fra musei e monumenti. Così risparmia e ha sfruttato a dovere i 150 euro a notte pagati per stare in quel fatiscente hotel nel centro di Parigi a metà agosto.
3. Il MIO REGNO PER UN CAFFÈ
Stesso modus operandi della pasta: questa volta, però, l'italiano erra per la città entrando in tutti i bar cercando di spiegare al barista come si fa un caffè buono almeno un decimo di quello italiano. Ovviamente il suddetto italiano reagisce disgustato a tutti quelli che beve, salvo trovare al penultimo giorno di vacanza qualcosa che ritiene passabile. Mal che vada, l'italiano, lo troverete tutti i giorni da Starbucks, dove pagherà un caffè espresso il triplo rispetto che in patria, con un'americanissima donut in mano.
Foto: © Flickr / Mahdi Bahramian
4. RIFUGIARSI NEI FAST FOOD
In patria ripudia il Mc Donalds e crocifigge chiunque dia un morso a un gelato confezionato: all'estero la stessa persona, piuttosto che confrontarsi con la cucina locale si rifugia nelle rassicuranti quattro pareti di un fast food. Alle corrette obiezioni del parente e amico risponderà: "ero di fretta", "avevo pochi soldi", "ma no, uno spuntino al volo": voi ovviamente non credetegli mai. L'italiano in questo caso è stanco di barcamenarsi per la città cercando di tradurre malamente tutti i menu, di indovinare che cosa sta per mangiare e di spiegare a gesti di cosa vorrebbe nutrirsi. L'incognita gastronomica lo fa iperventilare e a questo punto non vede altra soluzione che mangiare un pollo fritto o un hamburger stitico in qualche catena americana, anche se si trova in Giappone.
5. TUTTO TRANNE LA MANCIA
Si lo capiamo, è un problema culturale, ma l'italiano che ha viaggiato un paio di volte nella sua vita deve saperlo: in molti paesi del mondo i camerieri si aspettano la mancia. Fatevene una ragione e non trinceratevi dietro la scusa "in Italia la mancia non si usa". Per partire informati e non fare la classica figura degli italiani all'estero, fatevi un giro su questo sito, che vi suggerisce l'ammontare corretto delle mance in tutto il mondo.