Irresistibile e simbolo dei golosi, lo zucchero vanta un sacco di “numeri” curiosi: ecco i 9 per scoprirlo come mai avete fatto prima.
1,5 volte
più dolce del saccarosio è il fruttosio, vale a dire lo zucchero della frutta. Non è un caso che i frutti più dolci abbiano un rapporto fruttosio/glucosio maggiore (ricordiamoci che il glucosio fa parte del saccarosio). Nella banana, per esempio, il rapporto è 1.0, mentre nei fichi 0.9. A sorpresa, anche la carota ha un rapporto di 1.0, mentre il peperone rosso dolce arriva addirittura a 1.2. Gli chef più “scientifici” tengono conto di questi valori per stabilire dosi e accostamenti.
2 tipi
di zucchero al mondo: quello di barbabietola e quello di canna. Questi, poi, possono essere consumati in forma grezza o raffinati a dare lo zucchero bianco. Il processo di raffinazione è molto complesso e consiste nel separare i cristalli dalla melassa. Quest’ultima è uno scarto prezioso, perché viene usata per produrre il rum. La purezza dello zucchero si misura in ICUMSA: più il valore è basso e più elevata la purezza. In genere, lo zucchero bianco ha un ICUMSA pari a 300, mentre quello grezzo è di circa 1500.
25 grammi
è la dose quotidiana massima di zucchero raccomandata dalla World Health Organization. Corrispondono, più o meno, a sei cucchiaini da tè. Ovviamente, la dose tiene conto anche degli zuccheri presenti in molti prodotti. Una bibita in lattina ne arriva a contenere 40 grammi, ma alcune bevande possono averne fino a 70.
220 grammi
è la quantità di zucchero a velo necessaria per preparare delle deliziose meringhe alla francese. Poi servono i soli albumi di tre uova a temperatura ambiente e mezzo limone. Aggiungete agli albumi metà dello zucchero e qualche goccia di limone e poi montate a neve. Quindi, incorporate con delicatezza il resto dello zucchero. Riempite una sac-à-poche e formate tanti ciuffi di crema su una teglia ricoperta di apposita carta da forno. Informate a °80 gradi per circa un’ora e mezza.
300 volte
più dolce dello zucchero: è il Siratia Grosvenorii, anche detto monk fruit. Si tratta di un frutto utilizzato in Cina come dolcificante dietetico, in particolare per le bevande. Scoperta ufficialmente nel 1930 da una spedizione organizzata da Gilbert Hovey Grosvenor, allora presidente della National Geographic Society, la pianta è nativa della Cina meridionale.
387 kilocalorie
in 100 grammi di zucchero. Si intende il saccarosio, il più comune zucchero alimentare, che è un disaccaride, composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio. Ovviamente, in 100 grammi si trovano 99,98 grammi di carboidrati (zuccheri, appunto) e poco altro, tra cui 2 milligrammi di potassio, 0,05 milligrammi di ferro e 0,019 milligrammi di vitamina B2. Se racconterete di mangiare molto zucchero per prevenire il raffreddore, insomma, sarà difficile credervi.
26 milioni di tonnellate
di zucchero consumate ogni anno dall’India, che guida la speciale classifica dei paesi più “golosi”. Al secondo posto c’è l’Unione Europea, che ne consuma 18 milioni di tonnellate ma suddivisi nei suoi 27 stati. E al terzo posto ecco la Cina (16), seguita da Brasile (12), Stati Uniti (11), Indonesia e Russia (6 ciascuno), Pakistan e Messico (5 ciascuno) e Thailandia (3).
39 milioni di tonnellate
lo zucchero prodotto dal Brasile nel 2014, che è il paese di gran lunga in testa alla classifica. A seguire, troviamo India (26), Cina (14), Tailandia (12), Stati Uniti (8), Messico (7), Pakistan (6), Russia (5) e Australia (4).
170,8 milioni di tonnellate
di zucchero consumati a livello mondiale nel biennio 2014-2015. È un record: il consumo, infatti, cresce gradualmente fin dal 2009, quando ne sono stati consumati 154,1 milioni di tonnellate. Per il biennio 2015-2016 si prevedono 173,4 milioni di tonnellate.