"Una tazza di latte caldo prima di andare a dormire": così descrive il suo blog Ilaria Mazzarotta, food blogger, scrittrice e autrice di Comfort Foodie, uno spazio dedicato al cibo che coccola l'anima, quello che al primo morso (o sorso) rende subito più felici. Romana di nascita ma milanese d'adozione, dopo essersi occupata per molto tempo della rubrica Due cuori e un fornello (diventato anche un romanzo con ricette edito da Kowalski), meno di un anno fa ha lanciato un foodblog dedicato proprio al comfort food.
Non un classico blog di cucina dalle immagini patinate - "Su Comfort Foodie si trova solo cibo buono, non per forza bello", scherza Ilaria - ma una selezione di ricette ispirate dal desiderio di coccolarsi un po', ora raccolte anche in un libro, pubblicato da Gribaudo.
La sua attività di food blogger non è l'unico motivo per cui Ilaria conosce bene il binomio food e web: insieme al marito Gianluca Neri è infatti tra gli organizzatori della BlogFest, che quest'anno ha premiato con i Macchianera Food Awards i migliori foodblog italiani.
Fine Dining Lovers l'ha intervistata per conoscerla meglio e scoprire i suoi gusti.
Com’è cambiato il modo di parlare di cibo sul web, da quando ha iniziato?
I foodblog erano pochi, molto particolari e accattivanti. Oggi sono tantissimi e solo i più curati spiccano. Un tempo chi apriva un blog sperava di riuscire poi a scrivere un libro, oggi tutti puntano a farsi notare dalle aziende.
Qual è la ricetta che prepara più spesso?
Cacio e pepe, torta di mele, polpette o hamburger.
Se fosse un piatto, quale sarebbe? E il blog, che piatto sarebbe?
Io forse sono una lasagna. Il mio blog è il latte caldo prima di andare a dormire.
Qual è il primo sapore che ricorda?
Il castagnaccio di mia mamma.
L’esperienza legata al gusto più incredibile della sua vita?
Tutti i piatti dello chef Fulvio Pierangelini quando ancora c’era il Gambero Rosso a San Vincenzo.
Un consiglio "di gusto" al suo migliore amico.
La pizza bianca romana con la mortadella.
Il cibo di cui morirebbe?
Non saprei: forse ricotta, zucchero, caffè e cacao.
Anno 2050: cosa porteremo in tavola?
Sempre i soliti piatti della tradizione: sono perfetti.
Chiudendo gli occhi e pensando al piacere della tavola, cosa vede?
Un carbonara.