All'ultima edizione della BlogFest di Rimini è stata votata miglior rivelazione tra i food blogger italiani: Rosa Celeghin, 25enne lombarda, è l'autrice del blog CoseFatteInCasa.it: uno spazio che dal 2009 racconta la sua passione per la cucina, il fai da te, la decorazione e il giardinaggio.
Un amore per le 'cose fatte in casa' passato dalla cucina alla rete grazie alla spinta del compagno Marco, che cura il sito web e che - come spiega Rosa - "normalmente mangia il piatto che viene fotografato, quello più invitante e meglio curato".
Dal ricordo di pane e pomodoro dell'infanzia al giorno in cui è rimasta incantata da Massimo Bottura ai fornelli: Fine Dining Lovers vi porta a conoscere meglio questa giovane quanto talentuosa foodblogger.
Qual è l’ingrediente segreto del blog?
Senz’altro la genuinità, che da sempre caratterizza la mia esistenza. Nel blog, oltre a ricette e consigli utili, racconto anche attimi di vita quotidiana parlando di me e delle mie esperienze.
Cosa rappresenta, oggi, il foodblogging?
Senz’altro un hobby, almeno per ora. E’ difficile far collimare questa attività con la routine quotidiana di una lavoratrice: per il momento però, tra un post scritto sul pullman la mattina presto e una torta in forno dopo mezzanotte, riesco ancora a barcamenarmi.
Uno dei migliori trucchi in cucina da suggerire ai nostri lettori?
Non abbiate fretta, mai. Ci vuole un attimo per veder affiorare i grumi in una crema pasticcera o a far impazzire una maionese. Io ho imparato ad entrare in cucina isolandomi dal resto del mondo.
Qual è il primo sapore che ricorda?
Il sapore delle merende di quando ero bambina: pane e pomodoro conditi con olio extra vergine di oliva, sale e origano.
Cosa non manca mai nel suo frigo?
Il burro. Lo considero essenziale e non mi manca mai.
Qual è stata l’esperienza di gusto più incredibile della sua vita?
Senz’altro guardare Massimo Bottura che prepara il suo riso alla parmigiana davanti ai miei occhi. E’ stato incredibile vederlo all’opera soprattutto per come mi ha trasmesso la sua passione per la cucina e per la vita. Una vera forza della natura. Il riso? Sublime.
Il cibo di cui morirebbe?
Il formaggio: ne mangerei a colazione, pranzo e cena, ma considerando che morirei sul serio evito di farlo.
Anno 2050: cosa porteremo in tavola?
Qualche anno fa avrei detto che saremmo arrivati a nutrirci in “compresse”. Negli ultimi tempi, invece, mi sembra di percepire da parte di tutti una maggiore attenzione per ciò che portiamo in tavola: sarà il palato di ciascuno di noi a stabilire cosa segnare sulla lista della spesa.
Chiudendo gli occhi e pensando al piacere della tavola cosa vede?
La famiglia, le persone che amo. Mangiare serve principalmente a nutrirsi: consumare un buon piatto in compagnia è tutta un’altra storia.