Centinaia di cuochi, operatori del settore della ristorazione, best practice che uniscono turismo e territori con la presenza convinta del Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centianio. E' stata una tre giorni molto sentita quella organizzata da Alberto Lupini, direttore della storica testata Italia a Tavola ad Artimino in Toscana.
Nella splendida location di una Villa Seicentesca, lo sguardo è stato proiettato al futuro.
"Fare rete per fare rivivere il turismo e raccontare i territori italiani, partendo dal prodotto fino ad arrivare alla cucina, senza tralasciare i luoghi d'arte e della cultura" ha sottolineato il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini. "In questi anni non ci siamo fatti mai coinvolgere dalle mode volatili della cucina, ci siamo poco interessati a schiume e schiumette, ma abbiamo tenuto i ben piantati a terra. Ora ci viene riconosciuto e continuiamo ad andare avanti con iniziative concrete".
E la serietà dell'evento è confermato dalla forte presenza di partner istuzionali - come Confcommercio Toscana, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Euro-Toques Italia, Federazione Italiana Cuochi, Enit- Agenzia Nazionale del Turismo e Regione Toscana - fino al Sen. Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole e del Turismo.
"Condivido pienamente il titolo dell'evento, che parla di identità dell’enogastronomia e dell’accoglienza come vero volano del turismo - ha spiegato il Ministro Centinaio -. Sempre più i turisti scelgono il nostro Paese non solo per i meravigliosi siti Unesco o per le migliaia di chilometri di costa: il turismo enogastronomico è sempre più vivo e le ricerche dimostrano che uno dei 3 motivi per cui l'85% dei turisti americani vengono in Italia è proprio il food.
Il nostro motto è "L'Italia è un Paese non solo da vedere, ma da bere e da mangiare". A qualcuno potrà sembrare semplice, ma il messaggio arriva dritto al punto. In futuro per il bene di tutti, sempre di più agricoltura e turismo dovranno parlare tra loro. Partendo da un formaggio o da un salume si può parlare di colline, di agricoltura e di accoglienza.
Vogliamo portare sempre più turisti in Italia per fare assaggiare i prodotti "veri" e combattere l'italian sounding e, allo stesso tempo, portare le eccellenze italiane all'estero.
Un esempio pratico? L'alleanza tra Costa Crociere e il pecorino sardo, per portare i turisti che viaggiano sui luoghi di produzione. Un domani, vorrei vedere i prodotti italiani in tutti i villaggi turistici italiani e negli alberghi nel mondo, in modo che sempre più persone possano avere un contatto diretto con il vero cibo italiano e poi venirci a trovare".
Al tavolo, per parlare di turismo ed enogastronomia, anche la vicepresidente di Confindustria Alberghi Carmela Colaiacovo, il presidente di Fipe-ConfCommercio Lino Stoppani e il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi.
Tra gli eventi ad Artimino, la mostra del fotografo Davide Dutto
Al termine dell'evento, il direttore Alberto Lupini ha insignito il Ministro Centinaio della carica di Ambasciatore del turismo enogastronomico, figura che Italia a Tavola ha voluto istituire a partire da questa 11ª edizione del Premio. L'Ambasciatore per un anno conserverà, come testimone, la forchetta di Caterina (nata giusto 500 anni fa). Uno strumento che è simbolo di civiltà per tutto il mondo occidentale.
Le best practice: dai Musei del Cibo di Parma alle Cantine Lunelli
Alla domanda "Vorreste un Museo del Cibo nella vostra città?" l'85% dei Sindaci risponde di sì. Un numero significativo che dimostra il successo di una iniziativa territoriale che piace sempre di più. Un esempio vincente sono gli 8 Musei del Cibo di Parma, dedicati al formaggio Parmigiano Reggiano, al Prosciutto di Parma, al Culatello di Zibello, al Salame Felino, alla Coppa di Parma, ai Vini dei Colli di Parma, alla Pasta, al Pomodoro el fungo Porcino di Borgotaro.
I Musei del Cibo di Parma, un esempio pratico di come unire con successo turismo ed enogastronomia - credit: Musei del Cibo di Parma
Le ricerche e i sondaggi domostrano che la soddisfazione dopo la visita sfiora il 100% e che l'aumento reale delle vendite si aggira intorno al 30%.
Tra i grandi "luoghi del gusto", tra turismo ed enogastronomia, anche le Cantine Lunelli, che ospitano eventi artistici e organizzano visite originali come "Camici sotto le stelle", divertenti e interessanti degustazioni guidate notturne guidate da astronomi e sommelier.
Interessante anche l'idea della famiglia Pagano, che in Cilento, nella loro Dispensa di San Salvatore, uniscono ristorante tipico dove le protagoniste in cucina sono le "vere" massaie cilentane, uno shop di prodotti tipici e una scuola di cucina per imparare le ricette tradizionali.
Il Carapace di arnaldo Pomodoro nato dal sogno della famiglia Lunelli di vedere realizzata una cantina che fosse uno scrigno per il vino - courtesy of Tenute Lunelli
Non è mancato uno sguardo al Museo della Grappa della famiglia Poli a Bassano del Grappa, ormai diventato meta turistica "ufficiale" della città, in cui si può ammirare il lavoro di una distilleria in funzione. "E' difficile trovare persone preparate che sappiano comunicare e accogliere gli ospiti - ha raccontato Poli -. Siamo sempre in cerca di operatori perché il lavoro cresce. Speriamo che si punti sempre più sulla formazione di operatori che sappiamo raccontare i nostri prodotti, non una ma decine di volte al giorno, sempre con il sorriso".
Premio Personaggio dell'Anno 2019: vince Silvia Baracchi
E' una vittoria tutta al femminile qualla che ha caratterizzato l'undicesimo Premio Italia a Tavola 2019: il riconoscimento più ambito, quello di "Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza" va Silvia Baracchi, una stella Michelin a Cortona (Ar) con il suo Falconiere. Delegata Euro-Toques per la regione Toscana ha raccolto 31.924 preferenze, circa 800 in più rispetto a Massimo Bottura, e ha distanziato Filippo La Mantia e Antonino Cannavacciuolo con forzieri di decine di migliaia di voti. Un successo meritato per chi, come lei, è nata e cresciuta respirando accoglienza e profumi di cucina. Oggi si dedica anima e corpo a Il Falconiere e alla sua scuola di cucina, dove trasmette e condivide con gli allievi la sua passione. Sempre più radicata a Cortona, Silvia detta anche le linee guida della cucina della Locanda del Molino e della Bottega Baracchi.