Non c'è storia che tenga: per viaggiare e immergersi nella cultura di un posto, bisogna conoscere i local. Ed è partendo da questo assunto che nascono le experience(s) di Airbnb: un modo diverso di viaggiare e scoprire usi, costumi e ritualità di tutto il mondo.
Ma come risponde il turismo enogastronomico e come si inserisce in un mercato che, a livello globale, sta cambiando le economie di molte città?
Ben oltre l'essere un "mero" strumento di servizio, Airbnb ha identificato una comunità di quelli che un tempo andava di moda chiamare "globetrotter" e li ha portati a caccia di esperienze, cercando la complicità degli abitanti del posto. Quindi, da piattaforma online per trovare un alloggio, Airbnb si è fatto vero e proprio portale di turismo. E soprattutto, Airbnb si è fatto opportunità. Opportunità di conoscere persone nuove. Ed è intuendo le potenzialità del cibo e dei servizi ad esso correlati, che nascono le experience, che a Milano e in Italia in generale promettono una boccata di aria fresca alle piccole attività.
Airbnb ti porta al ristorante
Abbiamo già parlato della possibilità di prenotare un tavolo al ristorante, direttamente dall'app di Airbnb. Grazie alla collaborazione con Resy, il servizio di prenotazione è già attivo negli Stati Uniti. E probabilmente è destinato ad espandersi rapidamente in Europa, stando agli ultimi report: turismo meno massificato vuol dire uscire e andare alla scoperta delle piccole realtà di quartiere, stimolando positivamente un'economia che è al di fuori delle rotte prestabilite dei tour operator. Questo è il merito di Airbnb: interpretare positivamente i cambiamenti e farne un business.
Airbnb: le experience
Ma Airbnb è andato oltre e ha creato l'Airbnb Experience. Il progetto, nato alla fine del 2016 a Los Angeles, oggi è attivo in oltre 35 città del mondo, e in Italia già operativo a Firenze, Roma - dalla primavera 2017 - e Milano, dove ha esordito da poco. Dal made in Italy, punto focale per l'economia ai mercati locali, passando per scampagnate in vigna e sul lago o laboratori di cucina e pasticceria... Airbnb gioca in grande e gioca bene. A Milano le offerte sono già più di 50, di cui molte hanno che hanno a che fare con il cibo. E tra gli annunci spunta anche qualche sorpresa.
Come cambia il turismo gastronomico
C’è Davide Longoni, per esempio, che propone ai suoi ospiti di mettere le mani in pasta, partecipando a una lezione di panificazione all’Accademia del Panino Italiano (70 euro a persona, con assaggio). E poi le attività del Wooding Lab di Valeria Mosca, per imparare a miscelare un drink di wild mixology nel nuovo spazio di Isola. O il minicorso di gelato proposto dalla Gelateria Rigoletto. E fuori città, per 100 euro, una giornata alla Tenuta Colombara per scoprire dove viene prodotto il riso Acquerello. Ancora passeggiate alla scoperta dei mercati rionali, tour notturni della città con tappe gourmet, passeggiate tra le vigne della Valpolicella, degustazioni di vini naturali. Al termine dell’esperienza gli ospiti lasciano i propri feedback. La visibilità dello strumento è indubbiamente elevata, specie presso i viaggiatori stranieri e a intuire le potenzialità della nuova vetrina sono già in molti. Così, dopo aver rivoluzionato il mercato dell’ospitalità, Airbnb promette di gestire in modo sempre più capillare il nostro modo di viaggiare. Turismo gastronomico compreso.
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